Una azienda che vende biglietteria aerea va inquadrata ai fini previdenziali sotto commercio o sotto industria? Quali sono le conseguenze nel caso si è iscritti all’una invece che all’altra?

Nella domanda che ci è stata posta si sarebbe dovuto specificare se si trattava di una azienda che svolge opera di intermediazione (agente di viaggio, GSA, ecc) o se invece stiamo parlando di una filiale di compagnia aerea.
Nel dubbio esamineremo entrambi gli aspetti. Il corretto inquadramento dell’azienda ai fini contributivi è un esercizio troppo spesso sottovalutato dagli addetti ai lavori.
L’azienda deve infatti tener presente che essere inquadrati in una categoria invece di un’altra, significa pagare contributi in quantità differente, dal momento che ogni categoria si avvale di una sua specifica tabella di contribuzione. Inoltre vi è da considerare che la contribuzione per l’evento malattia differisce a secondo dell’inquadramento. Di conseguenza, se l’azienda dovesse pagare i contributi malattia scatterebbe tutta la normativa relativa al controllo Inps e relativa modulistica da inviarsi obbligatoriamente ogni qualvolta il dipendente è oggetto di un evento di morbilità. Precisato quanto sopra, passiamo a esaminare nel dettaglio l’argomento. Al momento della presentazione della domanda di iscrizione, che avviene per il tramite del Modello DM68, l’Istituto previdenziale provvede all’assegnazione della matricola aziendale ed effettua l’inquadramento dell’azienda sulla base dell’attività svolta.
Nella prima pagina di detto modello compare la seguente casella:

“esercente attività di:..”

Tramite questa indicazione, viene specificatamente richiesto di “indicare particolarmente il genere di attività svolta”.
Da quanto verrà precisato in questa parte del modello, ne deriva l’inquadramento che l’Inps effettuerà nei confronti dell’azienda. Se per una qualsiasi ipotesi, la legenda che viene riportata nel suddetto riquadro non corrisponde esattamente all’attività svolta, ne potrebbe derivare un inquadramento errato. Si ipotizzi ad esempio che una filiale di compagnia aerea (stabile organizzazione) anziché specificare “trasporto aereo”,
riempisse la legenda indicando: “vendita biglietteria aerea” ebbene in una tale ipotesi, ne deriverebbe quasi certamente un inquadramento come commercio (agenzia viaggi e turismo), anziché come dovrebbe essere, industria (trasporto aereo svolto da compagnia aerea). Allorché l’azienda riceve pertanto comunicazione dei codici assegnati, la stessa, tramite il suo commercialista, deve controllare che essi effettivamente corrispondano a quelli propri dell’attività realmente svolta. Va evidenziato come all’Inps interessi in modo primario non tanto il fatto del corretto inquadramento, quanto la non evasione dei contributi la quale viene appunto assicurata dall’iscrizione medesima. È quindi un preciso compito dell’azienda appurare che l’inquadramento sia stato operato in rapporto alla effettiva attività svolta. A conferma di quanto fin qui descritto, l’Inps provvede a emettere il Mod. DM80 dove comunica all’azienda la classificazione e il numero di matricola assegnato. Se l’azienda ritiene di dover essere diversamente classificata ha 90 giorni di tempo per poter effettuare la variazione.

Ipotesi di tardiva comunicazione di variazione

Nel caso in cui l’azienda ritenga di dover essere diversamente classificata  non a causa di una variazione occorsa all’attività stessa dell’azienda, bensì per il fatto che ci si accorga a posteriori che l’inquadramento non è corretto, dobbiamo precisare che tale possibilità è sempre fattibile. Ma va rammentato che nell’ipotesi il cambiamento comporti, come del resto sempre accade, una variazione nell’importo dei contributi da versare, l’Inps potrebbe richiedere il pagamento degli arretrati dovuti.
Riteniamo anche opportuno precisare che qualora dovessero sorgere dubbi interpretativi circa il corretto inquadramento, una soluzione aggiuntiva è quella del Contratto di lavoro applicato. Sempre rimanendo nell’ipotesi Agente/Aerolinea, se l’Azienda in oggetto applica il contratto di lavoro FAIRO non vi è dubbio che essa deve venir inquadrata come industria, se applicasse il CCNL del commercio/turismo, essa verrà inquadrata come commercio; ma questa è una precisazione supplementare, in quanto il fattore determinante, lo ribadiamo, è quello della natura dell’attività, ossia se si opera come intermediari in base ad un contratto di PSA, GSA, Agenzia, o se viceversa si tratta di filiale diretta di compagnia aerea.

Antonio Bordoni