di Yuri D’Alessandro

Questa è Barcellona! Dinamica, accattivante e trasgressiva. Una città all’avanguardia che incanta con la sua esuberanza, dove convivono armoniosamente gusti, tendenze, desideri… È il crocevia commerciale tra la Spagna ed il resto dell’Europa occidentale ed è fornita, infatti, di un antico ed efficiente porto situato ad un capo della principale arteria cittadina.

Proprio da qui potrebbe cominciare la visita di questa inesauribile metropoli. Situata dove un tempo scorreva il fiume Rawl (da cui prende il nome), La Rambla, è un viale pedonale che attraversa la città vecchia ed unisce Port Vell a Plaça de Catalunya, dalla quale si dipana l’Eixample, rete di strade di più recente costruzione (dal XIX sec). Camminando nel mezzo ci si ritrova immersi in un brulicare di bancarelle, venditori ambulanti, musicisti di strada, statue viventi e mimi e si può trovare di tutto, dagli animali, ai biglietti della lotteria, dai fiori ai gioielli. Capita anche d’imbattersi in qualche imbroglione che tenta di “spennare” i turisti più sprovveduti con i classici giochi di carte.

Proseguendo la vostra passeggiata, scorgerete a destra e a sinistra un rincorrersi di negozi, locali e ristoranti, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche! Nella seconda parte, non perdetevi il chiassoso, ma caratteristico, mercato degli uccelli, ma soprattutto la Boquerìa (al civico 101), il mercato più grande d’Europa (si estende per 6.000 mq) che ospita circa 300 banchi e il più grande assortimento di prodotti alimentari di Spagna, in un trionfo di colori che fa quasi male agli occhi. Il suo nome ufficiale è Mercado de San José, dall’omonimo convento che sorgeva al suo posto. Poco più a sud, sul marciapiede, incontrerete alcuni mosaici di Mirò, procedendo ancora oltre, vi imbatterete nell’ ottocentesco Gran Teatre Liceu. Superata l’altezza di Plaça Real, il viale comincia a mutare, mostrando il suo aspetto più trasgressivo, come testimoniano i tanti club e locali a luci rosse. Ed eccoci, stanchi ma soddisfatti, alla fine del nostro primo percorso, che sfocia in un’ampia piazza, dove si erge il monumento a Colombo che, dall’alto dell’obelisco, troneggia sul porto. A ovest si possono visitare i Cantieri Navali reali che ospitano il Museo Marittimo con ogni sorta d’armamenti, modellini, barche e carte. Las Ramblas, vero cuore pulsante della città, è una meta imprescindibile, anche perché dai suoi lati si possono raggiungere molti dei luoghi più suggestivi di Barcellona.

Uno di essi è Palau Gaudì che custodisce gran parte dell’eredità artistica che l’architetto spagnolo ha lasciato alla sua città adottiva. Nella Ciutat Vella, a nord-est della Rambla, sorge il Barri Gòtic, concentrato di strade buie che collegano le monumentali piazze, sedi di una moltitudine di edifici che risalgono al periodo gotico, tra cui spicca la Cattedral. Vicino ad essa sopravvive un tratto delle antiche mura cittadine. Il Barri Gòtic, sebbene oggi un po’ malandato, risale al XIV e XV sec, periodo di maggior prosperità di Barcellona. Nel suggestivo quartiere si possono trovare buoni alloggi a prezzi  accessibili, conservando una posizione privilegiata all’interno della città.

Se si ha voglia di sorseggiare una cerveza o un caffè in una cornice fiabesca, è consigliabile una sosta in uno degli angoli di Plaça Real, monumentale agglomerato di edifici rinascimentali d’indiscussa bellezza.

Tra le attrazioni della città, Parc Guell, situato su di una collina con una straordinaria veduta panoramica e davvero unico nel suo genere, è il luogo in cui Antonì Gaudì (primo orgoglio nazionale) ha messo il suo genio al servizio del paesaggio. Qui natura ed architettura si fondono in un’armonia di forme: fitomorfe panchine di ceramica smaltata, lucertole decorative giganti, padiglioni di pietra scolpita e mosaici. All’interno del parco si può ammirare la sala Hipòstila, una foresta di pietra costituita da 84 colonne, concepita originariamente come mercato. Alla sua destra sorge la spiraliforme Casa Museu Gaudì, ultima dimora del geniale architetto, che vi passò l’ultimo ventennio di vita. Oltre ad essere un vero gioiello dell’architettura modernista spagnola, contiene al suo interno, una moltitudine di arredi liberty.

Il Museo Picasso, il più visitato della città, è un’altra gloria cittadina, preziosa testimonianza dei primi anni dell’artista. Conserva opere del periodo “blu” e “rosa”, quelle parigine e barcellonesi, realizzate tra il 1900 e il1904 (data di nascita del Cubismo) e la serie de “Las meninas”, collezione relativa agli studi sull’omonimo capolavoro di Velàzquez.

La Sagrada Famiglia, la cui costruzione ebbe inizio nel 1883, è un altro capolavoro di Gaudì e ad un primo sguardo incute un religioso timore. Le sue guglie, ruvide e imponenti, si ispirano al passato gotico della città e all’aspetto “incrostato” del sacro Montserrat. La cattedrale è costellata da un numero incalcolabile di sculture dall’aspetto “nonfinito”. Dal 1926, anno della morte di Gaudì, si assiste all’animata battaglia, tutt’ora in corso tra gli addetti ai lavori, sulle modalità del completamento dell’opera, lasciata incompiuta dall’artista.

Altri due indiscussi capolavori del figlio prediletto di Barcellona sono Casa Batlò e la Pedrera, capricciosi esempi di architettura modernista dalle forme ondulate, decorate da pietre e smalti.

Il calendario delle feste cittadine è ricco e vario. I festeggiamenti di carnevale durano dieci giorni in cui si susseguono danze e sfilate in maschera.Il 23 aprile è il Dia de Sant Jordi, giorno di celebrazione del patrono della Catalogna, mentre La Berbena de Sant Joan o notte del fuoco, che si tiene il 23 giugno, inaugura le feste di mezz’estate con un esplosione di fuochi d’artificio, musica e fiumi di vino. Dalla fine del mese fino ad agosto i festeggiamenti continuano con il Festival del Grec e si chiudono il 24 settembre con la Festes de la Mercè, famosa per la caratteristica gara di nuoto e per la corsa del fuoco. Da fine ottobre a tutto novembre, infine, gli appassionati di musica jazz e blues potranno godersi il Festival internazionale del Jazz.

Per quanto riguarda il cibo, infine, non mancano specialità autoctone capaci di soddisfare i palati più esigenti. Basti pensare alle sfiziose tapas o alla rinomata paeja, accompagnate magari da un’ elettrizzante sangria che ci darà il benvenuto nella metropoli più esplosiva d’Europa!

 

Yuri D’Alessandro