Di Yuri D’Alessandro

Nel mezzo dell’altopiano castigliano, a seicentocinquanta metri dal livello del mare, sorge Madrid, cosmopolita capitale della Spagna, con oltre tre milioni di abitanti. È il centro politico spagnolo, ospita l’amministrazione pubblica centrale, il governo ed il Parlamento. Il suo patrimonio artistico è imponente, come dimostrano i numerosi musei, veri crogioli di storia spagnola, le maestose piazze pubbliche e l’intensa attività culturale.

L’efficiente metropolitana o un taxi sono i mezzi più consigliati per affrontare i tanti percorsi che questa variegata città offre al visitatore. Un primo impatto si può vivere attraverso una lunga passeggiata per le vie del centro. Plaza Mayor, Puerta del Sol e La Gran Via assicurano un immediato contatto con la vivace realtà del luogo, sempre in cambiamento. L’architettura madrilena unisce gli stili in accostamenti inaspettati, rispecchiando la personalità della città stessa che di contrasti e diversità fa il suo tratto peculiare.

I musei più importanti sono il Museo del Prado che ospita una delle pinacoteche più famose del mondo, in cui spiccano le raccolte reali, dipinte tra ‘500 e ‘800, di Asburgo e Borboni e il Museo Nacional de Arte Reina Sofia, larga veduta sull’arte contemporanea, oltre che sede di mostre periodiche. Non meno prestigioso, infine, il Museo Thissen Bornemisza custodito all’interno del Palazzo di Villahermosa, famoso per le antiche tele che vanno dal ‘200 ai nostri giorni.

Le iniziative che dimostrano la frenesia culturale di Madrid sono molte e radicate nel tessuto quotidiano della città. Il Festival d’Autunno, le rassegne cinematografiche, il Concorso di coreografie e la Fiera d’arte contemporanea ARCO sono solo alcune delle irresistibili manifestazioni. Gallerie, conferenze, concerti ed esposizioni, promosse da enti pubblici o privati, si rincorrono per tutto l’anno, rendendo davvero difficile al turista la scelta della stagione più adatta al proprio viaggio.

Le notti madrilene sono, ormai, divenute proverbiali. Vagabondando per locali e feste o folleggiando in discoteca, mangiando tapas e bevendo cerveza, ci si può fare un’idea del perché. L’atmosfera notturna  pulsa di vitalità, in questa città in cui ognuno esprime liberamente i propri desideri e le proprie attitudini.

Il Flamenco è, senz’altro, l’elemento folcloristico più tradizionale e riconosciuto. In molti locali vi si può assistere gustando una cena tipica. I buongustai o, più semplicemente, gli amanti del “turismo culinario” non possono non assaggiare le seguenti glorie castigliane: il cocido, bollito di carne, lardo, ceci e verdure; il besugo, varietà atlantica del pagello, cotto in forno con olio, pangrattato, cipolla, aglio, prezzemolo e scorza di limone; i soldadidos de Pavia, bastoncini di baccalà fritto. Altra “conditio sine qua non” della gastronomia del posto è la tortilla. Particolarmente apprezzate quelle col tonno marinato, con le patate o con patate e cipolle. Non si può prescindere, naturalmente, da una buona bottiglia di vino “tinto” locale.

Buon viaggio in questa città  dinamica, ricca di riti e momenti d’incontro, dove la moda e l’arte sono all’avanguardia e tendenze ed inclinazioni diverse tra loro convivono nel reciproco rispetto, in una cornice che avvolge, stimolandoli, tutti i sensi di chi vi capita.

 Yuri D’Alessandro