Testo e foto di Antonella Pino d’Astore.

 

Nel bel mezzo della Foresta Nera, a circa un’ora di auto da Baden-Baden, tra paesaggi mozzafiato, c’è Schonac: un villaggio coloratissimo, tra scoiattoli, cerbiatti, gnomi e casette di marzapane, sembra di vivere in una fiaba. Con l’Orologio a Cucù più grande del mondo, qui tutto scorre con i tempi scanditi dalle simpatiche creature dei boschi. Dopo un giro di shopping c’è anche il tempo di avventurarsi nel parco di Triberg dove si assiste alla meraviglia delle cascate più alte della Germania. Le acque del Gutach scendono da un’altezza di 160 metri e prima di arrivare a valle attraversano sette cascate. Siamo nel cuore della Foresta Nera a stretto contatto con la natura: gli amanti del trekking e i bikers vivranno un’esperienza indimenticabile utilizzando una rete di sentieri ben attrezzati e segnalati che attraversano villaggi dall’atmosfera intatta, cittadine di case a graticcio, paesini da sogno e antichi monasteri di tradizione centenaria.

Dopo appena due ore di volo dall’Italia, il frastuono delle città è ormai dimenticato: siamo nella terra occupata per il 90 % dai boschi, dove i prati si colorano di mille sfumature di verde, dove l’aria profuma di fiori, dove è rilassante perdersi seguendo i profili delle dolci colline. Baden-Württemberg è il Land tedesco più ricco di terme e bagni minerali: la regione di Stoccarda è al secondo posto in Europa, dopo Budapest, per produzione di acqua termale. A Bad Wildbad, 20 minuti da Stoccarda, in Alta Svevia, l’acqua benefica sale su dalla terra da una profondità che arriva fino a 200 metri e va a riempire le vasche delle stazioni termali.

Le terme esistevano già dal 15° secolo; tutt’intorno sorgevano raffinati alberghi molto apprezzati e frequentati da ospiti illustri. Nel 1847 il Palais Hotels&Spa fu ristrutturato seguendo la moda del tempo che voleva uno stile orientaleggiante e moresco. Piacque molto a Rossini che qui trascorse una pausa di benessere e d’ispirazione nel 1856. Piaceva tantissimo ai francesi e pare che proprio per questo i palazzi termali furono risparmiati durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Dal 1993 l’hotel è di proprietà della famiglia egiziana Mokni. Il Palais è composto dal Rossini Hotel e dal Badhotel; entrambi hanno l’accesso diretto alle terme che sono aperte dalle 12 alle 22 dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica l’apertura è anticipata alle 10. Il prezzo della camera doppia con colazione è compreso tra 70 e 108 euro per persona.

E poi comincia la giornata dedicata al benessere tra immersioni in vasche diverse per dimensioni e temperatura dell’acqua, sauna e sale per il relax. Una volta ritemprati, si parte verso ovest alla scoperta di altri paradisi che lo scrigno verde del Baden Wuttemberg racchiude: uno dei gioielli è Baden Baden, la capitale.  La capitale del Baden Württemberg va scoperta a piedi, in bus o in bicicletta pedalando lungo il fiume Oos, ricco di trote.

Ci sono 300 km di sentieri e 28 parcheggi. I servizi di trasporto raggiungono ogni angolo della città. Il viaggio riprende verso il sud, con una sosta per acquistare prodotti locali nei Bauernmarket, i mercatini con vendita diretta del tipo dal produttore al consumatore: spicca il giallo-arancio delle zucche di Halloween.

Viaggiatori ed escursionisti fanno una sosta a Schonwald accolti dalla simpatica coppia Duffner che in costume tradizionale mostra orgogliosa la fattoria Reinertonishof del 1640, dichiarata monumento nazionale. Una passeggiata a cavallo tra vecchi mulini e prati multicolore stuzzica l’appetito: il Bauernmahlzeit, piatto del contadino, è una prelibatezza di salumi e formaggi di produzione locale, accompagnati dalla birra Keller Pils.

Il prezzo è 7.80 euro: comprende salame di fegato di maiale (Leberwuist), prosciutto della Foresta Nera (Schintzen), salamino del contadino (Bauerbratwuist), speck, formaggio di montagna (Berghase), würstel (Blutwuist). A fine pranzo, Ute e Siegfried offrono la grappa di propria produzione: è la Schnaps, a base di ciliegie o uve. Ute indossa un simpatico cappellino tradizionale: l’altezza varia secondo l’altitudine della località della Foresta Nera.

Si riparte per il Lago di Costanza; il viaggio è un po’ più lungo (in auto 1 ora e mezzo circa) ma ne vale la pena: ovunque boschi, prati, frutteti, casette fiorite e immense distese di vigneti. La regione presenta i migliori presupposti per la produzione di vini di alta qualità; i vigneti si trovano a un’altitudine di 400-480 metri sopra il livello del mare. Gli svevi amano sottolineare che il vino è il loro gruppo sanguigno e si racconta che nel 16° secolo si usava bere il vino al posto dell’acqua; questo valeva anche per i bambini, tanto che, si preferiva avere un figlio ubriaco piuttosto che malato!

Dopo il benessere, la curiosità spinge all’esplorazione della zona circostante il lago. Bodensee è l’antica denominazione del lago, secondo i documenti del primo medioevo; il nome attuale risale al Concilio di Costanza (1414-1418), l’unico Concilio della Chiesa che abbia mai avuto luogo a nord delle Alpi. E a proposito di chiese, a Reichenau, una delle tre maggiori isole del Lago di Costanza, sorgono chiese monastiche di pregio e valore, tanto da meritare il riconoscimento come patrimonio mondiale dell’Unesco. La storia secolare di “Isola Monastica” ha fatto di Reichenau un paesaggio insediativo e culturale che differenzia ancora oggi l’isola dalla terraferma limitrofa. Tra cielo e terra, la chiesa monastica di San Giorgio offre soffitti e volte dipinti con trompe d’oeil di grande effetto che dilatano lo spazio verso l’alto, creando il punto d’incontro tra il mondo terreno e l’aldilà.

Dopo una bella passeggiata da una chiesa all’altra, si apprezza ancora di più la varietà gastronomica della regione del lago: alcuni piatti tipici sono il filetto di persico, trota o boccalone, il coregone del lago, le polpettine di luccio, i legumi e gli ortaggi di Richenau, gli gnocchetti ai formaggi Kasespatzle, alla torta alle cipolle Zwiebelkuchen, i ravioloni con diversi tipi di ripieno Maultaschen, la fonduta di formaggio Appenzeller Kasefounde. Nella Foresta Nera arte, gastronomia, natura, benessere sono gli ingredienti per una vacanza rigenerante e finalmente per coccolarsi un po’.

 

Antonella Pino d’Astore