antonio-bordoniIl prodotto “New Distribution Capability”  commercializzato dalla Iata come un “nuovo standard nelle comunicazioni tra agenti e aerolinee” procede nella sua avanzata.

Il nuovo sistema viene detto essere la più grande innovazione nella distribuzione del viaggio aereo dopo l’introduzione dell’e-ticketing, e lo scorso 24 aprile  un comunicato della Iata ha annunciato ufficialmente l’avvio di un apposito blog per tenere informate le parti interessate e raccogliere commenti sul prodotto.

Quotando il celeberrimo annuncio dell’underground di Londra “mind the gap” possiamo dire che, almeno nei proponimenti della Iata, l’NDC  punta a eliminare il vuoto che sussiste fra il website dei vettori e le varie opzioni e possibilità lì disponibili, rispetto a quanto avviene con quella parte di biglietteria che viene venduta tramite agenti di viaggio siano essi tradizionalmente intesi o anche online. Fra queste due odierne modalità insomma ci sarebbe un vuoto da riempire ed inoltre anche le stesse info contenute nei website delle aerolinee possono essere oggetto di miglioramento: questo è quanto si propone di fare l’NDC.

Secondo la Iata i siti web delle compagnie aeree già offrono informazioni addizionali (spazio extra fra un sedile e l’altro, pasti particolari, premium economy, ecc.) queste però potrebbero essere oggetto di ulteriori utilità e facilitazioni come ad esempio dati storici su un certo passeggero per fornirgli un prodotto personalizzato in base a sue richieste precedenti.

A tal proposito vi sarà capitato di ordinare un libro via internet e da queliata logo giorno iniziare a ricevere email che vi informano della disponibilità di nuovi testi che potrebbero interessarvi: ecco l’NDC dovrebbe fra l’altro personalizzare il prodotto aereo anche in questo senso.  Sul fronte degli agenti di viaggio invece viene dato per scontato che le informazioni che essi possono fornire al passeggero sono ancora meno complete rispetto a quelle disponibili sul primo fronte e ciò a causa del fatto che gli attuali motori GDS non dispongono appunto di quelle informazioni che secondo la Iata costituiscono il valore aggiunto  che giustificherebbe  l’introduzione del nuovo schema.

Ora va subito detto, cosa d’altra parte facilmente intuibile, che ogni aerolinea è libera di introdurre nel suo sito tutte le informazioni che reputa necessarie senza attendere che sia la Iata a suggerirle; tenendo presente un tale particolare è verosimile ritenere che ciò che la Iata si propone è  lanciare un sistema che essa stessa possa sfruttare alla pari ad esempio di quanto attualmente avviene per il Bsp o per il Cass.

 E’ noto che alla base di ogni innovazione  dovrebbe sussistere una necessità, delle lacune che giustifichino l’adozione di nuovi schemi. Ora da quello che ci è dato sapere –pur prendendo atto di ciò che dice la Iata- non ci risulta che i passeggeri escano dalle agenzie di viaggio senza avere risposte alle loro domande, piuttosto quello di cui si lamentano riguarda l’argomento delle infinite tasse che gravano sulla tariffa, le troppe variabili che incidono sul costo finale del biglietto, l’eccessivo numero di tariffe e non ultimo il problema degli eventuali rimborsi.

A ben vedere quindi non sono le informazioni essenziali che mancano quanto il complicarsi delle modalità attraverso cui il prodotto aereo è venuto evolvendosi, un particolare questo che non rappresenta certo una colpa degli agenti ma che va interamente imputato all’industria del trasporto aereo.

 Come è ampiamente noto a tutti gli addetti ai lavori, i vettori hanno in pratica azzerato le commissioni che riconoscono agli agenti; ora la Iata, che altro non è che l’associazione che rappresenta le compagnie aeree, dice che vuol creare uno strumento innovativo che fornisca più informazioni sul prodotto-aereo rispetto a quello che oggi gli agenti riescono ad avere attraverso i GDS o che le compagnie danno con i propri website.  Ebbene c’è qualcosa che non quadra in questo scenario che si va delineando.

GDS Bordoni Le compagnie aeree possono fare del loro website ciò che vogliono; gli agenti di viaggio si avvalgono di GDS i quali anch’essi supponiamo potrebbero essere oggetto di ulteriori miglioramenti purchè le aerolinee forniscano le informazioni addizionali;  la Iata si pone in mezzo  quale aggregatore di contenuti (“content aggregator”)  cioè in qualità di collante fra i soggetti interessati e gli strumenti di vendita cui essi fanno uso.  Premesso che le compagnie aeree sono sempre alla costante ricerca di tagli, ricordato che il problema non è la mancanza di informazioni bensì la complessità del prodotto aereo, ribadito che Iata=compagnie aeree, quale è l’obiettivo che si vuol eliminare o ridimensionare ?

Forse in una intervista concessa al giornale Arabian Travel News da  Svend Leirvaag, Vice President Industry Affairs di Amadeus, è contenuta una indicazione  circa la suddetta domanda:  “quello che sta accadendo è che alcune grandi aerolinee stanno cercando di evitare la comparazione delle loro tariffe con quelle dei concorrenti e così cercano di andare direttamente all’agente di viaggio, questo è quello che c’è  alla base del New Distribution Capability.”   Sempre secondo Leirvaag l’NDC permetterà  alle grandi aerolinee di aumentare il loro market power causando una differenziazione tra agenti di viaggio e clienti corporate.

Tra IATA e GDS.Quale ruolo per gli agenti di viaggio?

I gds sono un prodotto che fu sviluppato e lanciato dalle stesse aerolinee;  a seguito poi dell’intervento delle autorità antitrust i vettori se ne sono disfatti poichè non potevano sfruttarli come avrebbero voluto;  acquistati da società private i sistemi di prenotazione sono divenuti un costo di rilievo per i bilanci delle aerolinee.  In un tale scenario non desterebbe meraviglia se attraverso la Iata i vettori cerchino di ridimensionare il loro ruolo.  In tutto ciò quale è il ruolo degli agenti di viaggio? Cosa debbono temere?  Apparentemente l’eventualità di passare da un sistema ad un altro non dovrebbe costituire un pericolo, ma avvertiamo con tutta franchezza che fra sistemi “neutrali” e un sistema dietro al quale vi sono gli stessi vettori (Iata), vediamo con più favore i primi che non il secondo.

Come si vede, poco per volta, il puzzle sul nuovo prodotto della Iata si va completando, tuttavia uno dei più importanti elementi sarà chiarito allorchè al termine “CHANGE” di cui la Iata ha fatto largo uso nel propagandare l’NDC  si sostituirà alla N la R e si alzerà il velo su quanto sarà il “CHARGE” di questo nuovo strumento, ovvero quanto esso verrà a gravare sui conti degli adv e dei passeggeri.