aereo 3Alle vacanze non si rinuncia, sebbene l’attenzione ai costi sia sempre al massimo. In un clima economico che ha fatto registrare timidissimi cenni di ripresa nella prima parte del 2014, si nota un atteggiamento prudente ma convinto da parte degli italiani in merito alle intenzioni di partenza, intenzioni sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno. Più della metà degli italiani (52%) dichiara di voler assolutamente partire per le vacanze almeno una volta durante l’anno (in calo di un punto percentuale rispetto al 2013). Questi i dati del consueto  Barometro Vacanze Europ Assistance ed Ipsos.

Un cenno di ottimismo importante per gli Italiani riguarda il budget che i nostri connazionali dichiarano di voler investire nelle proprie vacanze e che raggiunge in media i 1.798 euro: +2% e 37 euro in più rispetto al 2013. Non sappiamo se saranno presi direttamente dagli 80 euro che il Governo ha promesso ma intanto è un segnale di ripresa dei consumi sul fronte viaggi. Rimane comunque alta  la percentuale degli italiani che dichiara che è il budget il fattore principale a determinare possibilità e modalità di vacanza (55%).

Tra la volontà di scoprire nuove culture (il 30%), quella di fare sport (3%) e quella di incontrare nuove persone e farsi nuovi amici (7%) la vacanza degli italiani che dichiarano di avere intenzione di partire è la meno pigra d’Europa. Per il 40% del totale vacanza vuol diresoldi-banca “scoperta”, “avventura” e cambiamento di scenario contro una media europea del 34%.

La vacanza “a la carte” è una tendenza ormai inarrestabile nel continente europeo e l’utilizzo di internet per organizzarsi autonomamente mete, trasporti e tour in base alle proprie necessità continua a progredire in tutta Europa, con alcune eccezioni. Se per il 71% dei cittadini europei l’organizzazione con largo anticipo è una priorità, sono in aumento coloro che dichiarano di volere (o più probabilmente potere) organizzare il proprio viaggio solo all’ultimo minuto (28%, + 3 punti rispetto al 2013). In questo gli italiani sono primi, con una percentuale piuttosto vicina alla metà (44%) che ritiene la soluzione last minute come la preferibile.