Antica porta di Oria

di Harry di Prisco

Viaggio tra storia e leggenda nella città di Federico II

Oria, la cittadina del Salento in provincia di Brindisi, è stata protagonista di un evento davvero suggestivo: le vie del suo centro storico sono state animate da attrazioni di vario genere  con la partecipazione dei Rioni, degli sbandieratori e dei musici, delle compagnie d’arme, di gruppi musicali, ballerini, artisti di strada. Si tratta della “rievocazione della rievocazione” dei cinquant’anni della prima edizione. Il corteo, a cui hanno partecipato insieme all’ Imperatore Federico II oltre seicento figuranti con abiti medievali perfettamente ricostruiti, si è snodato lungo le principali vie cittadine addobbate con i vessilil torneo dei Rionili dei quattro rioni. Nel corteo è stata riproposta la sfarzosa corte orientale di Giovanni Di Brienne, futuro suocero di Federico II e Re di Gerusalemme, con danzatrici del ventre, armigeri mori, portatori di cammelli, nobili e dame orientali.

Oria è collocata sulle alture nel nord del Salento che le conferiscono una posizione dominante sulla circostante pianura, con il suo quartiere ebraico ed il castello di Federico II val bene una sosta. Fu fondata da un gruppo di cretesi verso il 1400 a.C. ed ha un borgo medioevale ben conservato, che affascinerà per le sue viuzze arrampicate sulla rocca, dove sorge il maestoso castello federiciano. Ha dato i natali al medico farmacista, Donnolo, così famoso che a lui è stato dedicato il modernissimo ospedale di Tel Aviv. Gli ebrei arrivarono a Oria con la diaspora nel 70 e vi rimasero fino al 1300. Federico II scelse la città per attendere la sua sposa, Jolanda di Brienne, in viaggio dall’Oriente. I due si unirono in matrimonio nel 1225 nel Duomo di Brindisi, poco distante da Oria. Ma, naturalmente prima delle nozze, (che peraltro aveva già contratto per procura) l’Imperatore si dava a feste di addio al celibato, cacciava nella foresta oritana e soprattutto rese il castello di Oria la sua degna dimora, ampliandolo e rendendolo quanto mai sfarzoso. Il castello dominava e domina ancora oggi i Due Mari essendo costruito su uno dei tre colli della città. Per ingannare il tempo l’Imperatore indisse anche il gli armigeri del torneoTorneamento dei Rioni, che gli abitanti di Oria festeggiano ancora oggi il secondo week end di agosto con uno spettacolare corteo storico e il Palio in abiti d’epoca che ricordano l’arrivo di Federico II.

 

Una sosta in città per gustare le prelibatezze della cucina tipica pugliese la si può fare “da Saverio”, che dal 1978 prepara specialità locali quali carni selezionate cotte nel forno a legna. Per dormire “La Residence Tenuta Laurito” in un antico insediamento del ‘700 (www.hotel-laurito.it) è una vera oasi di pace, con un parco immenso di 60.000 mq di bosco e un centro benessere di alto livello con piscina esterna ed interna.  Oria è anche una città dalla profonda spiritualità. In occasione della Settimana Santa la Statua di Cristo Morto, custodito nella chiesa delle suore benedettine, viene portata in spalla dagli iscritti dell’Arciconfraternita della Morte vestiti di nero, in una breve ma intensa processione che termina con l’ingresso di Gesù nella Cattedrale, poco distante. Il rito si ripete tutti i giovedì di marzo fino al Giovedì Santo.

La domenica delle Palme i volontari del Gruppo di promozione umana portano in scena la Passione vivente. Di turismo religioso parla dal canto suo lo storico Pino Malva, il torneoentusiasta cultore delle tradizioni della sua terra, messapica, medioevale e seicentesca al tempo stesso. Ne è un esempio la grande festa arricchita da luminarie che si rinnova ogni quinto giovedì dopo Pasqua e che vede sfilare in processione migliaia di fedeli provenienti da tutta la Puglia, che seguono con devozione le statue dei Santi Medici orientali: Cosma, Damiano, Antimo, Leonzio ed Euprepio e del Patrono di Oria S. Barsanofio, l’ultima statua ad uscire altrimenti – secondo la tradizione – verrà giù pioggia a catinelle.