Piano Strategico per il Turismo 2017-2022 approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri: ora occorre scrivere davvero un Piano.

 Mario Pusceddu, presidente di ISVRA: “Per ridare all’Italia la posizione che merita, ci vogliono fatti e non parole. Il tempo a disposizione per condivisioni, partecipazioni e pianificazioni è finito. Ora il Governo deve agire”.

Tutto come previsto – secondo ISVRA (Istituto per lo sviluppo rurale e l’agriturismo) – a proposito dell’approvazione definitiva, qualche giorno fa, da parte del Consiglio dei Ministri, del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2017-2022.

Prima il Comitato Permanente per la promozione del turismo, poi la Conferenza Stato-Regioni, e infine le competenti Commissioni di Camera e Senato: nessuno ha apportato modifiche significative ad un documento che, già nel settembre scorso, ISVRA aveva definito un “non Piano”, ma solo un corposo elenco di buone intenzioni, peraltro già ampiamente note, senza indicazioni di priorità degli interventi, del loro costo, dei soggetti istituzionali attuatori.

Per arrivare a questo risultato ci sono voluti quasi tre anni: dal Piano Strategico per la Digitalizzazione del Turismo Italiano (TD-LAB aprile-ottobre 2014), alle riunioni degli Stati Generali del Turismo (Pietrarsa -NA, ottobre 2015, aprile 2016), e, infine, la consultazione pubblica tramite internet, attiva fra aprile e giugno 2016.

 

Ora, dunque, non c’è più tempo per approfondimenti e rinvii. Ora si tratta di tirare fuori le scelte: si fa subito questo, si fa dopo quest’altro; si spende tot per ottenere x; decide tizio, esegue caio. E’ finalmente il Piano di azioni che tutti aspettavano ben prima!

 

“Il Governo – dichiara Mario Pusceddu, presidente di ISVRA – dovrà finalmente dimostrare che sa “dove mettere le mani”. Vogliamo essere fiduciosi, anche se rimangono ben visibili i flop collezionati, sulle previsioni turistiche legate ad Expo 2015, sul sito internet Verybello.it, sulla riforma dell’ENIT, sulla campagna [email protected]. Fare di più è relativamente facile visto che per migliorare, quando tutto è al ribasso da anni, lo spazio non manca”.