di Antonio Bordoni.

Le misure di sicurezza che stanno entrando in vigore riguardanti apparecchi elettronici da portare a bordo o meno, sono alquanto insolite nel mondo nell’aviazione civile. E nell’usare questo aggettivo non intendiamo riferirci al divieto di ammettere in cabina passeggeri un determinato oggetto, fatto questo del tutto comprensibile, quanto piuttosto nell’aver creato una discriminante riguardante i punti di origine dei velivoli.  Discriminanti in tal senso fino ad oggi sono state adottate per quanto riguardava la sanità, ovvero obbligare il passeggero che proveniva da un certo Paese a dotarsi di un visto sanitario, ma nel caso degli oggetti ammessi in cabina passeggeri finora le misure adottate avevano sempre seguito il modello  di tutti insieme appassionatamente, nel senso che la proibizione di portare -ad esempio- una forbice a bordo è stata adottata da tutti i Paesi in contemporanea.

Le recenti disposizioni emanate dagli Usa, cui si è aggiunto il Regno Unito, sono del tutto legittime dal punto di vista giurisdizionale, tuttavia ci sia permesso osservare in merito alcuni aspetti che non possono suscitare incredulità, premettendo che le città che citeremo sono a puro titolo esemplificativo.

Si può davvero credere che se io impedisco a un passeggero che vuole andare dal Cairo  a New York di portare con se in cabina un laptop l’aviazione civile, ovvero i voli, diventino più sicuri?

Se il presunto terrorista acquista un biglietto Cairo-Madrid senza alcun proseguimento e poi dopo qualche giorno acquista un secondo biglietto per un volo Madrid-New York, che il vettore  sia statunitense o spagnolo non ha importanza, dal momento che sia le compagnie Usa come quelle europee non sono soggette a restrizioni, la misura adottata non fa altro che trasferire il rischio da un vettore che ha la colpa di fare un collegamento senza scalo sugli Usa, ad un altro vettore il cui volo per gli Usa origina dal suo hub.  E stesso ragionamento vale per chi è diretto nel Regno Unito proveniente da uno dei Paesi compresi nel ban.

Se i servizi segreti hanno le prove che veramente oggi un terrorista può celare un congegno esplosivo all’interno di un laptop o altri apparecchi elettronici, questa è una questione sulla quale gli organismi internazionali che regolano l’aviazione civile  mondiale, ICAO e IATA, debbono immediatamente intervenire evitando così che la stessa venga adottata da un singolo Stato. E comunque se qualche Paese vuole adottare tempestivamente la misura, senza aspettare la decisione di questi organismi, la deve far valere per tutti i vettori che arrivano sui suoi aeroporti nazionali da qualsivoglia altra nazione.

In questa sede poi vogliamo tralasciare l’aspetto a tutti noto  che gli apparecchi con batterie al litio sono stati oggetto di fenomeni di autocombustione i quali all’interno della cabina passeggeri possono essere immediatamente circoscritti e eliminati, mentre altrettanto non può dirsi se gli incendi si sviluppano in stiva.  E questi eventi affatto sporadici sono avvenuti anche in tempi recenti, senza che a provocarli  fosse stato un terrorista.