A Roma si dice “che tutti vogliono la sora Camilla ma nessuno se la piglia”. Ecco, da tutte le notizie che trapelano dai giornali, anche di settore, sembra che sia così.

Un giorno si parla di una tal compagnia, un altro di un altro vettore…si parla di aiuti di Stato – come sempre – ma, alla fine, cosa resterà di Alitalia?

I pezzi “grossi” che gira  e rigira sono sempre nei posti “chiave” di qualche grossa società, arrivano, si siedono sulla comoda poltrona, fanno più danni che altro, portano al collasso le aziende che, si dice, non hanno più soldi, e poi prendono il “cappello” e tanti saluti a tutti. Ma come mai i soldi per i loro compensi  si trovano sempre? E non stiamo parlando di 30 mila euro, no, qui si parla di milioni. Eppure, stranamente, questi soldi sono sempre disponibili per chi già ne ha accumulati tanti!

E poi, milioni dati per aver fatto cosa? Per aver distrutto un’azienda che aveva bisogno di essere rimessa in piedi? Per aver speso inutilmente soldi per delle divise che non servivano a modernizzare niente? Ai passeggero andavano bene anche quelle vecchie… Non sono le divise a fare una compagnia aerea…e lo sappiamo tutti.

Ma chi ci ha mangiato anche su questo business?

Ecco, la cosa che mi fa arrabbiare di più è che questi personaggi sono sempre in  piedi e in mezzo alle grosse società, come il prezzemolo, prendono stipendi vergognosi e liquidazioni da fantascienza, totalmente impensabili per i normali lavoratori o anche i  piccoli imprenditori.

Come finirà questa telenovela che è già costata al contribuente italiano (cioè noi) tanti milioni di euro?

Mi piacerebbe essere una “veggente” e leggere in una sfera di vetro il futuro poco futuro.

Ma cosa ci potrei leggere? Che, forse – o senza il forse – la famosa bad company ci aspetta per rimetterci dentro tanti altri soldi sotto forma di tasse?

Leggo spesso che la colpa è dei dipendenti…e mi stupisco ogni volta.

Si dice che il personale navigante Alitalia alloggiasse in alberghi a 5 stelle mentre le altre compagnie utilizzavano hotel a 4* e, in Oriente, anche 3*.

Ma vogliamo dare la colpa ai dipendenti di questo? Non sono stati davvero loro a decidere dove dovevano essere alloggiati o dove dovevano mangiare. Credo che neppure i soldi delle trasferte li abbiano decisi loro, così come ogni cambio di divisa affidato a nomi altisonanti ma costosi. E allora, a chi dare la colpa?

Lo stesso vale se andranno in cassa integrazione o in mobilità e le spese verranno addossate a noi. E’ sempre colpa loro?

Non tutti sono stati felici di sedere al proprio posto di lavoro, iniziare la giornata lavorativa, essere chiamati dal capoufficio e sentirsi dire: prenda tutta la sua roba e da adesso è in cassa integrazione…No, indubbiamente nessuno è stato felice di essere liquidato in questo modo, soprattutto se era in Alitalia da più di 30 anni!

Purtroppo, l’Alitalia è sempre stata “proprietà” della politica. C’era un nuovo governo? Ecco che venivano assunte persone che non servivano ma dovevano essere assunte tanto per contraccambiare il voto ricevuto.

E chi faceva parte del consiglio di amministrazione? Degli emeriti sconosciuti che non sapevano assolutamente niente di come si dovesse far andare avanti una compagnia aerea o, addirittura cosa fosse una compagnia aerea, la nostra compagnia di bandiera!

E tutti i “grandi manager” che si sono susseguiti in questa demenziale faccenda, come si sentono questi emeriti buoni a nulla? Sono più che sicura che si metteranno in “tasca” – per modo di dire – tanti bei milioncini e continueranno a “vagare” in altre aziende dove faranno quello che hanno fatto in Alitalia: solo danni!

E c’è ancora chi li riverisce e li considera come se fossero chissà chi!

Il nome famoso fa bravura? Io non l’ho mai creduto. Ho sempre pensato che il nome famoso crea un “clan” di nomi noti che si spartiscono soldi laddove si possono prendere.

E, alla fine…arrivederci e al prossimo danno!

Liliana Comandè