Il presidente della IATA Giovanni Bisignani in apertura dell’anno che si va a concludere, aveva annunciato che le compagnie aeree avrebbero avuto bisogno di qualcosa come 40.000 nuovi piloti e che bisognava impedire che questo divenisse un problema. Seguendo le vicissitudini di Alitalia e ricordandoci le parole di Bisignani, avevamo sempre pensato che dopotutto per i piloti il problema di una ricollocamento non sussistesse. In effetti lo scorso novembre abbiamo avuto la riprova di quanto i piloti siano ricercati: nell’arco della stessa giornata, i quotidiani del mattino riportavano la notizia che Ryanair avrebbe potuto assumere piloti dall’Alitalia, quello stesso giorno, durante le ore del pomeriggio, Roberto Colaninno, presidente di Cai avvertiva da Hanoi: “i piloti li prenderemo anche da Ryanair.” Ma ci sono compagnie aeree, regolarmente nominate dalla IATA, per le quali il problema della penuria dei piloti non sussiste. Vi è una “compagnia aerea” la quale disponendo di un velivolo executive Cessna Citation ha ottenuto il suo airline designator e, grazie alla stipula di accordi interline con diverse compagnie aeree e alle magie dell’informatica, riesce a far vendere dagli agenti Iata sparsi nei cinque continenti, biglietti aerei emessi con il suo codice e chiusi sulle rotte dei vettori che volano veramente. Le compagnie aeree che hanno un Piper o qualunque altro aereo similare sono avvertite. Basta farsi dare il codice dalla Iata e anche loro potranno far emettere propria biglietteria dagli agenti di viaggio…. La virtualità non riguarda comunque solo i vettori; vi sono anche i passeggeri virtuali. Un signore tutti i giorni si aggira nella sala accettazione di un aeroporto servito da collegamenti di compagnie low cost. Dopo qualche giorno che la scena si ripete, un addetto al check in fa presente la cosa agli addetti alla sicurezza. Il giovanotto viene avvicinato:

-signore scusi, vi è un motivo particolare per il quale lei tutti i giorni è qui in aeroporto, alla sala partenze? 

 -vede, dice sommessamente il giovanotto, ho letto sul giornale che una compagnia aerea low cost ha pagato delle comparse e le ha fatte volare sui suoi aerei perché altrimenti non raggiungeva il target stabilito con il gestore dell’aeroporto…ebbene, vengo tutti i giorni sperando di venir chiamato anch’io e farmi un volo gratis!