Da più di un mese mi ero astenuta dal commentare le varie fasi della storia Alitalia. Non l’ho fatto quando c’erano gli scioperi dei dipendenti e non l’ho fatto quando sono incominciate ad arrivare le lettere di messa in cassa integrazione delle migliaia di dipendenti Alitalia. Non l’ho fatto anche se il modo in cui è avvenuto mi ha ricordato molto il modo di fare americano: “Sig.ra o Sig. tal dei tali, prenda le sue cose dalla scrivania e da questo momento lei è fuori dall’azienda“. Non ho voluto dire niente anche se ho ricevuto tante telefonate – anche di vecchi amici che lavoravano sul serio nella compagnia aerea e che dopo oltre 30 anni di servizio si sono sentiti mettere alla porta come se fossero stati dei venditori indesiderati di spazzole. Non ho voluto neppure più commentare le varie dichiarazioni dei politici interessati alla definizione della storia, che sembrava senza fine. Oggi, però, vorrei dire che non mi sorprende affatto apprendere che la Cai cambierà il suo nome in Alitalia.

Mi sembrava fin troppo scontato che non andasse a sparire un logo che, nel bene e nel male, ha rappresentato l’Italia nel mondo, così come mi sembrava strano che si spendessero tanti soldi per cambiare le livree agli aeromobili.

Ma avete idea del costo della sverniciatura e della riverniciatura di un aereo? E di tutto ciò che riporta il marchio Alitalia?

Pensiamo agli interni degli aerei ma anche a ciò che è pubblicizzato all’interno degli aeroporti! E la carta intestata? E le divise sia dei naviganti che del personale di terrà?

Non stiamo mica parlando dell’azienducola che spende in queste cose poche migliaia di euro l’anno!

C’è un vecchio detto che recita così: ‘dove c’è il risparmio il guadagno è certo’ e i nuovi proprietari l’hanno subito messo in atto (e non solo in questa occasione).

Ma c’è ancora qualcosa che mi sfugge in tutta la faccenda…

Certo, quando entrerà il partner estero, forse incominceremo a capire meglio quale sarà il futuro di questa compagnia (nuova?!?).

Per ora accontentiamoci di far pagare la ‘social tax’ ai turisti che partono con i voli charter e vediamo in quale modo dovremo pagare tutti noi per i debiti accumulati dalla (vecchia?!?) Alitalia e da AirOne e per gli ammortizzatori sociali dei dipendenti che staranno qualche anno in cassa integrazione.

Il 2009 è arrivato, vedremo quel che succederà.

Alla prossima puntata…