galileo1250 capolavori: dipinti, disegni, strumenti geniali, affreschi e sculture antichi, modelli cosmologici. Con una mostra spettacolare e affascinate Firenze rievoca la millenaria storia dell’astronomia per celebrare i 400 anni delle rivoluzionarie scoperte di Galileo. La mostra Galileo. Immagini dell’universo dall’antichità al telescopio (Palazzo Strozzi, 13 marzo-30 agosto 2009, www.palazzostrozzi.org) presenta 250 capolavori provenienti dai maggiori musei del mondo: dipinti e disegni, strumenti scientifici di eccezionale bellezza e ingegnosità, atlanti celesti, reperti archeologici, inediti affreschi pompeiani, sculture, codici miniati, straordinari modelli cosmologici funzionanti realizzati per la circostanza.

 Occasione di questa spettacolare esposizione, con cui Firenze ricorda uno dei suoi figli più geniali, è il quarto centenario delle prime scoperte celesti di Galileo Galilei (la reale natura della luna, le macchie solari, i satelliti di Giove) destinate a rivoluzionare la concezione dell’universo. Per celebrare la ricorrenza l’Onu ha eletto il 2009 Anno internazionale dell’astronomia (www.astronomy2009.it). La mostra di Firenze, dove sono conservati i soli strumenti originali di Galileo esistenti, è il più importante dei molti eventi previsti in Italia.

Ideata e curata dall’accademico dei Lincei Paolo Galluzzi, direttore dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, si articola in sei sezioni. La prima risale agli albori dell’astronomia (Mesopotamia, Egitto, cosmo biblico). La seconda descrive la concezione sferica del cosmo sviluppata dalla Grecia classica (Platone e Aristotele). La terza ricorda invece la Grecia ellenistica e l’idea del cosmo geometrico (Tolomeo). Seguono le tre sezioni sull’Islam, la cristianizzazione del cosmo, la rinascita dell’astronomia (Copernico con le tesi eliocentriche e Tycho Brahe). Con la settima entrano in scena Galileo e il suo cannocchiale. Infine l’ideale passaggio di consegne con Keplero e Newton (che nasce nel 1642 quando Galileo muore) segna l’affermazione definitiva della scienza moderna.

                      Questo affascinante viaggio nel tempo e nello spazio (catalogo Giunti, pagine 444, € 38) è arricchito da bellissimi filmati, da applicazioni multimediali e da un apparato divulgativo che fa comprendere anche ai meno esperti il significato delle molte opere d’arte dense di riferimenti astronomici (Botticelli, Rubens, Guercino, Dürer), degli strumenti e dei modelli cosmologici. Tra i tesori più importanti e attraenti l’Atlante Farnese, il dipinto di Jan Bruegel il Vecchio Linder Gallery Interior esposto per la prima volta, e il monumentale arazzo astronomico di Toledo.

La mostra si addentra anche nell’universo delle paure e delle speranze del genere umano, descrivendo i rapporti dell’astronomia con l’astrologia e dell’astrologia con la musica, la medicina, la formazione del carattere e delle inclinazioni. Quanto al fascino straordinario che la cosmologia ha esercitato sull’architettura e sull’arte, emblematico è il caso di Albrecht Dürer e, più in generale, il rapporto tra malinconia e pianeta Saturno.

 La sezione dedicata a Galileo ne presenta invece i dettagli delle scoperte insieme a una reliquia (un dito della mano destra) e a uno dei suoi primi cannocchiali (sono solo due quelli sopravvissuti). Gli exhibits interattivi che lo affiancano ne fanno capire struttura e funzionamento. La sezione propone anche un’eccezionale rassegna completa della progressiva definizione del volto della Luna, a partire dai primi disegni realizzati grazie al telescopio.

Uno spettacolare DVD propone suggestive simulazioni dei principali sistemi del mondo e illustra i più importanti strumenti scientifici esposti. Dai siti www.palazzostrozzi.org e www.portaleragazzi.it si accede, tra l’altro, agli approfondimenti e ai programmi per le scuole, insegnanti e ragazzi ai quali è dedicato anche un gioco interattivo su Galileo. Informazioni preziose si trovano anche sul sito dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza http://brunelleschi.imss.fi.it/portalegalileo/indice.html).

Molte le iniziative collaterali che la Fondazione Strozzi dedica alle scuole, ai ragazzi e alle famiglie. Le speciali didascalie per i più piccoli sono illustrate dal ceco Peter Sís, famoso autore per l’infanzia di cui, per l’occasione, la Fondazione edita in italiano The Starry Messenger, best seller su Galileo del 1997, e Vieni a vedere oltre (Mandragora). Con i laboratori e alle Domeniche Viola organizzate con l’ACF Fiorentina, i ragazzi troveranno vari testi e giochi nella Bisaccia del Messaggero delle Stelle. Tra concorsi e cicli di film, Palazzo Strozzi ospiterà, alcuni grandi video touch screen su cui saranno proiettate immagini in alta definizione di stelle, pianeti e galassie.

Consacrata dall’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la mostra è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Ministero degli Affari Esteri e dall’ESA-Agenzia Spaziale Europea. Gli enti promotori e organizzatori sono l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e la Fondazione Palazzo Strozzi con il sostegno della Regione Toscana, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale Beni Librari e Istituti Culturali Comitato Nazionale per le Celebrazioni Galileiane 2009-2010. La responsabilità scientifica è dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza. Tra gli enti sostenitori della Fondazione Palazzo Strozzi, la Provincia, il Comune e la Camera di Commercio di Firenze e l’Associazione Partners di Palazzo Strozzi. Con Galileo l’Ente Cassa festeggia i 180 anni di attività.