“Diversificare oggi è quanto mai importante ed è scelta d’obbligo in un settore come quello del turismo”. Con questa premessa, Massimo D’Eredità, direttore generale del Gruppo Dimensione Triade, annuncia l’acquisizione del 100% del capitale del tour operator Igiesse. La scelta non andrà a snaturare la filosofia che da ventotto anni  guida  l’operato del Gruppo D.T.: creare ‘prodotti’ tailor made per veri viaggiatori. “Crescere, infatti, non significa perdere di vista la qualità dei servizi offerti – spiega D’Eredità – soprattutto se il contributo viene da un tour operator come Igiesse che da più di un ventennio opera con la nostra stessa filosofia”. Ed è proprio con lo scopo di mantenere inalterate le identità di entrambi i tour operator, che i rispettivi marchi rimarranno distinti e continueranno ad essere sinonimo di garanzia sulle rispettive destinazioni nelle quali da più di un ventennio sono specializzati: Australia, Isole del Pacifico e Africa Australe per Dimensione Triade; America Latina, ed in particolare Brasile, per Igiesse. E indipendenti resteranno anche gli uffici programmazione e booking nelle rispettive sedi, mentre saranno unificati e opereranno dagli attuali uffici del Gruppo Dimensione Triade, amministrazione, operativo, marketing e commerciale. “Potremo contare su un’unica rete commerciale che coprirà tutto il territorio nazionale – precisa D’Eredità  – e i cui accordi in essere, per i rispettivi tour operator, rimarranno invariati fino alla fine del 2009 per poi rispondere ad un’unica strategia dettata dal Gruppo, con il nuovo anno, quando sarà completamento il processo integrativo. Con la nuova acquisizione, Massimo d’Eredità assume anche la carica di amministratore delegato di Igiesse Srl mentre, sempre per lo stesso To, la gestione del prodotto sarà curata da Maria Grazia Carpendo, già direttore commerciale. “Due leader del tailor made si uniscono in una sfida che, siamo certi –  ha commentato Carpendo –  incontrerà il favore di quel mercato che interpreta il viaggio come arricchimento del proprio bagaglio culturale”.