Di Cecilia Emiliozzi

Bruno Alegi, titolare del T.O. non crede nel turismo di massa, ma piuttosto in un turismo di classe, che non morirà mai.

Dopo la nostra inchiesta sulla stagione appena conclusa e quella che verrà, che ha visto gli Agenti di Viaggio dichiarare grandi perplessità sul futuro della loro professione, abbiamo cercato di sentire il punto di vista di altre figure del mondo del turismo: i Tour Operator, in particolar modo le piccole e medie realtà. Gli Agenti, alla domanda su una strategia utile da adottare per difendersi dalla crisi, si erano mostrati divisi esattamente a metà fra coloro che credono nella specializzazione (prodotti di nicchia, molto particolari, o monotematici) e coloro che invece puntano sul suo esatto contrario, ovvero la generalizzazione, con prodotti il più possibile variegati per soddisfare tutte, ma proprio tutte, le esigenze. E fra specializzazione e generalizzazione sembra oscillare anche il futuro dei T. O. che, sulla carta, si distinguono per programmazioni estremamente d’elite, quasi “su misura”, e programmazioni molto più “popolari” e a buon mercato. Alla vigilia del TTG abbiamo anche provato a chiederci se il futuro si possa giocare, oltre che sulla scelta di una precisa politica aziendale, anche sulla visibilità. In altre parole: è ancora utile partecipare a mostre, fiere, borse del settore? La pubblicità è l’anima del commercio anche in questo momento non facile per nessuno? A giudicare dal fermento che si percepisce in questi giorni, i T.O sembrano tutti prepararsi per l’evento riminese. Bruno Alegi, Direttore di Todrà Viaggi, ci ha fornito il suo angolo di visuale.

–“Noi abbiamo mantenuto quest’anno i risultati dell’anno scorso, con un’estate che, anzi, ha registrato un incremento del 7% rispetto alla precedente”- ha dichiarato, individuando la ragione di un sostanziale successo nella specializzazione. “-Siamo ormai talmente specializzati sul Marocco”-ha continuato –“che la nostra è una clientela fidelizzata ed esigente, che si rivolge a noi come i migliori in questa destinazione. Ci riconosce un’identità molto precisa, in un certo senso, ed è una cosa  importante che produce risultati”- Se dunque, secondo Alegi, il prodotto ed il T.O sono avvertiti come di qualità, non conoscono crisi. Con questa filosofia –che fa capo alla schiera dei sostenitori della specializzazione- l’offerta deve essere fuori dai soliti percorsi, molto di livello, e deve comportare scelte quali il rifiuto dei viaggi di gruppo. -“Todrà non crede nel turismo di massa, ma piuttosto in un turismo di classe, che non morirà mai”-ha concluso. Ed allo scopo di stabilire contatti ed avviare rapporti di collaborazione con gli Agenti, è ancora fondamentale la partecipazione ai principali eventi del settore. Todrà sarà al TTG, perché è convinta che sia un buon investimento ed un’ottima occasione per ribadire le caratteristiche dei suoi prodotti. Un punto a favore dei T.O. “specialisti” e del TTG. Ma i bilanci si fanno alla fine, e i conti pure. Alla prossima settimana per capire chi c’era veramente, con quali intenzioni e quali cataloghi…

Cecilia Emiliozzi