Spesso, un albergo, quando viene rappresentato nei depliants o, addirittura, pubblicato nei siti Internet, una volta sul posto, non corrisponde alla struttura che è stata scelta dai clienti. Alberghi moderni  a 4* stelle, descritti con vista mare, a volte il mare lo fanno vedere solo se si percorrono alcune centinaia di metri a piedi. Stanze piccole, da far venire la claustrofobia e a volte prive di manutenzione, bagni quasi sempre senza finestra, piccoli e a volte ricavati restringendo stanze già preesistenti.

Luci insufficienti e posizionate in modo tale che una donna, per truccarsi, deve salire sul piano del lavabo per poter vedere quello che sta facendo ai suoi occhi. Non tutti gli alberghi, infatti, pensano a posizionare nei bagni quegli specchi che ingrandiscono l’immagine,  così come, frequentemente, non ci sono gli specchi a “figura intera”. Luci, quasi sempre molto fioche e che spesso neppure si accendono.

Sono frequenti nei 3* stelle moquette macchiate, pareti non sempre verniciate di fresco e bagni con mattonelle scheggiate e water closet non propriamente immacolato..

Camere interne che, invece di dare tranquillità ai clienti, creano malumore e stress perché le finestre affacciano sui giganteschi e rumorosi impianti di aerazione.

Se, invece, affacciano su una strada trafficata, è sicuro che, al posto del sonno, si “sgrana tutto il rosario”.  Questo perché, anche in alcuni alberghi italiani a 4* stelle, le finestre sono quelle vecchie e, quindi, dotate di in solo vetro e non di quello doppio piu’ insonorizzante.

Alla reception o in altri ambienti, a volte si trova personale spesso poco qualificato, poco gentile e poco efficiente.  Direttori inesistenti e  prime colazioni “tristi” e misere, che fanno iniziare male la giornata.

Il consumatore italiano o straniero, talvolta va incontro a delusioni inaspettate che lo colgono.

Eppure esiste il modo di passare dal ruolo di ignaro turista a quello di viaggiatore consapevole ed è quello di conoscere la classificazione degli hotel per stelle oppure per categoria.

La classificazione è uno strumento a disposizione del viaggiatore per evitargli sgradevoli sorprese o per non dargli aspettative diverse rispetto a  quanto ha pagato.

Il problema è che in Italia sono le Regioni ad avere il compito di attribuire le stelle agli hotels, ma non tutte adottano criteri di classificazione analoghi.

Può capitare, infatti, che un albergo di Riccione abbia lo stesso numero di stelle di un hotel di Roma o di Cefalù, ma non sempre la qualità dei servizi offerti siano gli stessi come pure i prezzi applicati.

Lo stesso problema si presenta anche a livello europeo, dove un hotel a 3 o 4 stelle francese o inglese, può costare meno di un albergo italiano e offrire migliori servizi di un albergo italiano con la medesima classificazione.

Onde evitare spiacevoli sorprese, sarebbe bene chiedere in anticipo all’ADV, e controllare anche quanto riportato sulle brochure o in Internet, notizie dettagliate sui servizi offerti dall’hotel, l’ubicazione, eventuali optional gratuiti o a pagamento. In questo modo sarà possibile fare un raffronto sul rapporto qualità-prezzo.

E a proposito di prezzi, in Italia e all’estero non esiste una legge che stabilisce e impone tariffe fisse in base alla classificazione.

I prezzi variano perché si tiene conto di vari fattori come la stagione (bassa o alta), la posizione (centrale o periferica), i servizi aggiuntivi.

Praticamente ogni albergatore è libero di applicare il prezzo che vuole a patto di comunicarlo alla Regione o all’Ente di competenza (ma viene fatto da tutti gli albergatori?). Questi ultimi, però, sono obbligati, però, ad esporre le tariffe con specificata anche l’Iva e gli oneri accessori, sia nella hall che nelle camere.

L’albergatore ha, inoltre, la facoltà di alzare o abbassare le tariffe sulla base dei periodi di alta o bassa stagione o su quella del riempimento.

Altra buona norma per il cliente, perciò, è quella di chiedere all’atto della prenotazione in agenzia se sono previste agevolazioni o speciali forfait, cosa non rara soprattutto in bassa stagione.

Una quindicina di anni fa l’Adoc, Associazione per la difesa e orientamento dei consumatori, aveva divulgato una classificazione che permetteva di stabilire se gli standard qualificativi degli alberghi venivano rispettati.

Anche se oggi molti albergatori hanno migliorato lo standard dei propri alberghi, alcuni 3 stelle si avvicinano molto ai 4 stelle, non è male rammentare quali sono le differenze che distinguono le categorie degli hotels.

Se in un hotel a 4* e 5* stelle il cambio delle lenzuola e delle federe deve essere giornaliero, nei 3 stelle deve essere garantito almeno 3 volte la settimana mentre un 2 stelle ha l’obbligo di farlo 2 volte a settimana.

Il servizio di centralino deve essere attivo 24 ore su 24 nelle categorie più alte (4* e 5* stelle), mentre nei 3* stelle può funzionare anche dodici ore al giorno e non è obbligatorio – anche per le strutture a 2* e a 1* stella – che ci sia un portiere di notte, anche se, negli ultimi anni, anche molti 3* stelle offrono questo servizio.

Le pulizie delle stanze sono obbligatorie in ogni categoria tutti i giorni, ma in quelli a 4* e 5* stelle si può richiedere anche un riassetto pomeridiano. Il telefono, presente nelle categorie più alte, non è sempre presente nei 3*, mentre non è obbligatorio nelle categorie inferiori. Il frigobar è obbligatorio nelle due categorie maggiori mentre nelle categorie inferiori è facoltativo.

Cambio obbligatorio quotidiano per gli asciugamani nelle prime tre categorie e tre volte a settimana negli hotel a 2* e 1*, anche se, molti alberghi, stanno applicando una politica di risparmio economico ed ecologico chiedendo ai clienti se possono utilizzare più di un giorno la biancheria da bagno.

Negli hotel a 3 * deve esserci il servizio di trasporto interno dei bagagli e almeno il proprietario o il direttore di albergo devono conoscere una lingua straniera. In quelli di categoria superiore la conoscenza delle lingue straniere deve essere minimo due sia da parte del proprietario, del direttore e i capi servizio.

C’è l’obbligo di indossare una divisa e gli alberghi a 5 stelle devono proporre ai clienti standard tipici delle strutture alberghiere internazionali.

In pratica, non basta guardare solo le stelle di una struttura, ma bisogna conoscere a cosa corrispondono e quali servizi deve fornirci.

E…non chiamiamo subito l’agente di viaggio in Italia se la stanza assegnata non è quella vista nel depliant. Facciamoci sentire direttamente in albergo e pretendiamo i servizi che ci devono essere corrisposti, stanze comprese e all’altezza di quanto pagato. Ma non pretendiamo di ricevere i servizi di un hotel di lusso se ne abbiamo scelto e pagato uno a 3*. E’ il prezzo che fa la differenza, e non basta dire “tanto ci vado solo a dormire, basta che sia pulito”, perché non è mai così. L’italiano, soprattutto, pensa sempre di trovare una categoria superiore rispetto a quanto prenotato. E non prendiamocela con l’agente di viaggio che ha spiegato al cliente che un 3* stelle non corrisponde né a un 4* né a un 5* stelle. Una collana di perle, se ha le sfere più grandi, costa di più di un’altra che le ha più’ piccole. La stessa cosa accade per gli hotel: la categoria e il prezzo fanno la differenza! Quindi, quando si scelgono le stelle, attenzione a non finire nelle stalle!

Liliana Comandè