1di Luciano Riella

E’ il Salento inedito, la parte nord-occidentale, con una collocazione del tutto particolare all’interno della provincia di Lecce. Parliamo della Terra d’Arneo, un territorio relativamente poco conosciuto per quanto riguarda il suo patrimonio storico-culturale, ambientale ed eno-gastronomico, rispetto ad altre parti più note del Salento, interessate da un crescente interesse turistico.

La riscoperta e il rilancio del territorio è iniziato una decina di anni fa con la costruzione di una identità specifica della Terra d’Arneo, non una identità da inventare bensì da riscoprire e reinterpretare, legata alla storia, alla cultura e alle risorse vecchie e nuove.

Il rilancio del territorio tra turismo e cultura

Artefice è stato il Gal – Gruppo di Azione Locale, che, attraverso il Programma Comunitario Leader, ha intrapreso con le amministrazioni locali un’azione di sviluppo e innovazione del comprensorio di Terra d’Arneo, Tra gli obiettivi prioritari ha prevalso la valorizzazione del territorio e delle sue risorse, mirate ad ottimizzare il soggiorno turistico e ad ampliare il periodo di permanenza oltre la stagione estiva. L’operazione, che ha coinvolto operatori pubblici e privati, ha avuto oltre 150 interventi finanziati dalla UE in diversi settori, compresa la creazione di oltre 700 posti letto in strutture agrituristiche di nuova apertura, beneficiarie degli interventi del GAL. Le nuove strutture agrituristiche come Terre-Amare, Masseria Stellato, Le Grancie, Adagio Salentino, Tenuta Flora Maria e Conte Salentino rappresentano non solo una realtà molto importante, ma anche un rilevante fattore di competitività per il comparto turistico, con la loro capacità di trasmettere i valori identitari del territorio, dalla cultura alla storia, dall’enogastronomia all’ambiente.

“Se i fondi comunitari sono spesi bene, i risultati si vedono” chiosa il Presidente  Cosimo Durante, tracciando il bilancio positivo delle attività svolte dal Gal Terra d’Arneo e dei risultati raggiunti. “Nonostante la crisi economica e le incertezze del futuro, le nostre iniziative stanno trovando terreno fertile in un’area che è sempre più consapevole della possibilità di abbinare agricoltura, ambiente, artigianato e benesserep.cesareo diffuso con il turismo” ha concluso Durante. Una trasformazione che ha portato la Terra d’Arneo, abbondonata a se stessa negli anni 50, teatro di lotte contadine, a diventare oggi il giardino dello Ionio, attraverso la valorizzazione della ruralità, con il suo tratto distintivo e caratterizzante.

Dall’archeologia al mare passando per la gastronomia

Nel territorio dell’Arneo si può fare un viaggio nella storia. Scavi archeologici e reperti ci riportano alla sua importanza nell’età preistorica, tanto che una delle sue località, la Baia di Uluzzo, ha perfino dato il nome ad una fase dell’evoluzione umana chiamata appunto Fase Uluzziana. Relitti recuperati a Scala di Furno documentano già dal XVII a.C. contatti con le coste d’Africa e d’Oriente. L’Arneo è poi diventato terra di conquista da parte di Greci, Bizantini e Turchi. Le tracce della presenza bizantina, in particolare dei monaci Basiliani, si riscontrano non solo in cripte rupestri, ma anche nei resti di antichi casali, poi trasformati in masserie. L’epoca medioevale ha lasciato una serie di fortilizi di avvistamento sul mare e nell’entroterra, sono torri oggi diventate segno distintivo di tutto il 6Salento, volute dall’imperatore Carlo V per difendersi da pirati.

Da un punto di vista paesaggistico si può scoprire un Arneo magico nella maestosità dei suoi paesaggi rurali, segnati dall’alternanza di ulivi secolari e distese di viti, tra zone un tempo paludose che hanno conservato molte delle specie vegetali e animali di un tempo. La coltivazione della vite infatti è alla base della produzione agricola locale. La terra forte e asciutta esalta il sapore dei vini, ripartiti in cinque zone DOC (Salice Copertino, Leverano, Nardò, Copertino e Manduria). Prevale il Negroamaro, il vitigno più famoso del Salento, ma non solo, troviamo anche Malvasia, Primitivo e alcuni vitigni di nuova introduzione.

Ricca è l’offerta gastronomica con i suoi prodotti, a partire dall’olio, dal sapore pieno e deciso, che esalta anche i più semplici della cucina popolare. La pianta dell’olivo inoltre fornisce la legna utilizzata ancora oggi per la cottura con forni a pietra dei tanti prodotti da forno, come pane di grano duro, taralli, focacce, biscotti e le tipiche frise. Non manca un’offerta variegata di miele, latticini, formaggi, ortaggi, che fanno di questo comprensorio un distretto di eccellenza nel panorama pugliese dell’alimentazione di qualità, dove Leverano, Veglie, Carmiano, Salice Salentino e Guagnano costituiscono la migliore vetrina delle eccellenze enogastronomiche. Tutti prodotti che si possono gustare oltre che in un tipico agriturismo anche al Consorzio Salice Salentino Dop, in una cantina tradizionale come la Vecchia Torre o in una cantina avveniristica come l’Emera di Magistravini, unica e originale nella sua struttura e nella ricchezza della sua offerta, non solo enologica, ma anche culturale, anche un vero museo.

Tra i centri storici primeggia Nardò con vari monumenti religiosi e civili, ma anche centri minori come Copertino e Campi Salentina sono dafoto3 - nardò_centro segnalare per i loro preziosi centri storici e i luoghi del sacro. Porto Cesareo stupisce per la varietà dei suoi prodotti ittici e l’incantevole costa marina, oggi riserva naturale e sede di un parco regionale.