Sidi Bou Said maredi Liliana Comandé.

Un paese così vicino all’Italia eppure così diverso e tanto affascinante.

Ci sono segnali di ripresa per la Tunisia. Ancora un po’ dimenticata, ma pian piano riuscirà a riconquistare le posizioni che aveva prima dei fatti accaduti nel Museo del Bardo. Un vero peccato che non ci siano ancora i grossi numeri che la facevano essere una delle “regine” delle estati vacanziere italiane.

Questa incantevole destinazione, riesce a mettere in risalto lo spirito tunisino in un cocktail di scenari suggestivi fatti di spiagge bianche, in contrasto con il blu intenso del mare, dell’immensità del deserto con le sue oasi e i suoi miraggi, da dove affiora indelebile il ricordo dell’Impero Romano.

La Tunisia è da visitare accompagnati da una guida che saprà sempre consigliare la maniera migliore per assaporare le mille sfaccettature di questo paese, incluso il sapore di un profumatissimo thé alla menta.

 

Cartagine statua maschile con donna

Un buon itinerario non può non toccare i luoghi più salienti dell’arte, della cultura e del folklore tunisino: Tunisi, la capitale, che conserva dei bellissimi mosaici nel museo del Bardo, ed è vicina a Cartagine, le cui rovine riportano indietro nel tempo, e la deliziosa e azzurra cittadina di Sidi Bou Said.

Hammamet, con le sue lunghe spiagge di sabbia bianca e fine; Port El Kantaoui e Sousse, due perle del turismo tunisino con hotel di alto livello e centri di talassoterapia dove si può usufruire di cure estetiche e tonificanti a base di algoterapia, idroterapia, massaggi e ginnastica.
Cartagine mosaicoMonastir, con la sua grande Moschea e il ribat, antica fortezza difensiva; Sfax e El Jem, con il celeberrimo colosseo, uno dei più imponenti monumenti romani dell’Africa settentrionale, dove si poteva assistere alle lotte dei gladiatori o ai combattimenti dei leoni e dei ghepardi.

 

 

 

E ancora: Gabes e Matmata, con le suggestive case troglodite dove l’ospitalità del popolo berbero, che conserva gelosamente usi e costumi antichi, si esprime con l’offerta di pane appena sfornato.

Kebili e Douz, oasi desertiche, quasi paesaggi lunari, e la traversata del Choot El Jerid, maestoso e suggestivo lago salato completamente ricoperto di sabbia, immenso nulla.

Tozeur, con il tipico artigianato, la celebre rosa del deserto e la splendida oasi che si ammira sin da lontano. Una macchia verde nel mezzo del deserto color ocra. Ed infine non si può dimenticare l’isola di Djerba, con le sue mitiche spiagge e l’ancor più mitica storia di Ulisse che qui venne trattenuto sulla via del ritorno dopo la guerra di Troia.

Tozeur cascata.jpg 2
Ma quello che sorprende è la semplicità dei tunisini. Semplicità che si riflette anche nella cucina. Il cous –cous, che ha il colore delle dune del deserto ed un sapore antico, specie se a servirlo è una donna berbera che lo ha macinato davanti ai nostri occhi meravigliati.
Oppure la aziza, tipica salsa piccante dal colore del fuoco

che da la stessa sensazione se messa in eccedenza.

E poi tutto ciò che il Mare Mediterraneo regala. A Port El Kantaoui, un porticciolo che è una meraviglia, o ad Hammamet ci sono ristoranti di pesce fantastici.


E poi le palme che regalano i dolci datteri, con i quali si produce anche un liquore: il Tabarin e i famosi dolci che fanno fare tanti strappi alla regola anche a chi sta a dieta.

 

deserto dune
E come dimenticare l’artigianato locale? Solo il souq di Tunisi è da godere anche con gli occhi. Spezie, abiti, oggetti in ceramica, stoffe, borse, gioielli ecc…non c’è cosa che non si possa trovare!

Si dice sempre che la Tunisia è l’esotico più vicino al nostro paese…ed è proprio così!!!