di Liliana Comandé.

Cina, un paese straordinario dalle mille sorprese e dalle bellezze uniche e suggestive.

Quanto è vicina la Cina? Oggi, si sa, gli aerei annullano in poche ore grandi distanze e la liberalizzazione dei rapporti ha reso agevoli viaggi ed ingressi. Insomma, se arrivare è facile, resta stupefacente l’impatto con quest’altra civiltà, dalla storia millenaria ed alternativa rispetto alla nostra, in un paese immenso, con un territorio che è trenta volte quello italiano, ed una popolazione di un miliardo e  400 milioni di persone circa.

Anzitutto, parliamo delle tre grandi città che costituiscono il triangolo politico, economico e culturale: Pechino, Xi’an, Shanghai.

 

La prima ci permette di assaggiare la rapida evoluzione dal comunismo maoista ad un regime pragmatico ed aperto a grandi possibilità di sviluppo, ma anche di ammirare lo

splendore e la potenza di questa grande nazione.

 

Sulla vastissima piazza Tien Na Men si fronteggiano il mausoleo di Mao e la Città Proibita, la Residenza Imperiale fino 1911 e oggi complesso museale, che si estende maestosa su una superficie di 72 ettari, circondata da mura, con vari edifici, che comprendono un totale di 9999 stanze.

E ancora, il tempio del Cielo, altra autentica meraviglia, dove l’imperatore si recava per celebrare i riti del solstizio d’inverno, carico di significati astronomici e astrologici. Altra visita d’obbligo è quella al Palazzo d’Estate, a circa 20 chilometri da Pechino, una cittadella di padiglioni e templi in un immenso parco collinare che abbraccia il lago Kunming, residenza estiva degli imperatori Ming e Qing.

Un po’ più lontano, il comprensorio settecentesco delle Montagne Imperiali a Chengde, con padiglioni e pagode che si affacciano su un lago, in un parco esteso per 560 ettari.

Infine, la più celebre opera architettonica della Cina, la Grande Muraglia, vecchia oltre 2.500 anni e lunga 6.500 chilometri. Un baluardo, anche concettuale a difesa della

civiltà cinese contro i barbari, raggiungibile a Badaling, a 70 chilometri da Pechino, dove si trova uno dei tratti meglio conservati.

Nei pressi la necropoli con le tombe della dinastia Ming e la suggestiva Via Sacra, con le statue dei Mandarini, i dignitari, e di animali mitici.

Andiamo a Xi’an, città con cinque milioni di abitanti, che era il punto di partenza, e di arrivo, della Via della Seta. Xi’an è oggi impegnata in un grande balzo economico; ma è anche ricca di straordinarie testimonianze, dato che fu antica capitale di ben undici dinastie.

E qui regnò Qin Shi Huang-ti, dal 221 al 210 a.C., un periodo relativamente breve ma fondamentale, perché fu lui ad unificare la Cina, seppur anche ricorrendo a metodi brutali, ad imporre una lingua ed una cultura nazionali, a realizzare compiutamente la Grande Muraglia.

Bene, il ritrovamento della sua tomba stata la grande scoperta archeologica degli anni Settanta: il corpo centrale del gigantesco tumulo alto 80 metri con una base di oltre

 

 

500 non è stato ancora scavato: ma attorno, un una serie di gallerie, è stato riportato alla luce il famoso esercito di terracotta, 7.500 statue di guerrieri e cavalli a grandezza naturale. La visita al sito di Xi’an è uno dei momenti più emozionanti della visita in Cina.

I guerrieri si possono vedere in televisione innumerevoli volte, e si prova un senso di emozione solo a guardarli attraverso uno schermo, ma essere lì, osservare la vastità del sito, la quantità di guerrieri, cavalli, carri, arcieri, alcuni dei quali ancora conservano un po’ di colore originale, è veramente qualcosa che potrebbe causare quella che viene

definita “la sindrome di Stoccolma”.

La bellezza delle statue è incredibile, le fattezze dei volti dei guerrieri, le armature danno l’impressione di entrare in una specie di “sacrario”. Bisogna trovarsi a Xi’an, proprio davanti a quello spettacolo incredibilmente unico e fantastico, per capire l’importanza di quella scoperta e  provare una così grande commozione da desiderare di non smettere di guardare e commentare quelle opere grandiose, frutto del lavoro dell’essere umano. I guerrieri di Xi’an, da soli, valgono un viaggio in Cina!

 

A Xi’an vi sono inoltre le Pagode della Grande e della Piccola Oca, il Museo della Shaanxi, con numerose steli in pietra su sui sono incisi testi letterari e buddisti; infine, la cinta delle Mura Ming, lunghe circa 20 chilometri.

Shanghai è la città cinese più industrializzata, un tempo sede di banche e società finanziarie occidentali, quando qui persisteva la presenza dominante di inglesi, francesi, tedeschi, americani.

Ma è nella Città Vecchia, con al centro il Giardino del Mandarino Yu, nascosto da una cinta muraria “guardata” da dragoni di argilla, che si respira un’atmosfera antica. E ancora, il Tempio del Budda di Giada ed il Museo Archeologico e storico, con una vasta collezione di oggetti di porcellana, che, come è noto, è stata inventata dai cinesi.

 

Tante altre sono le mete. Così la Montagna di Porpora e Oro, il Mausoleo del fondatore della Repubblica Sun Yat-Sen ed il ponte sullo Yang Tse, lungo 7 chilometri. O Canton, con la sua città vecchia, porta verso Hong Kong.

 

Ma c’è pure una Cina, per così dire, sotterranea ed affascinante: grotte e zone rupestri dove, per secoli, gli artisti si sono avvicendati creando capolavori di pittura e scultura. Così le Grotte di Longmen nei pressi di Luoyang, quelle di Dazu, il comprensorio buddista di Long Yin ad Hangzhou. Straordinarie inoltre le attrattive naturalistiche di

Guilin, sul fiume Li, e di Suzhou, celebre per i canali ed i giardini.

Un’ultima annotazione, sulla Via della Seta, con splendide località, quali Turfan, oasi anche archeologica in una depressione a 150 metri sotto il livello del mare; Gaochang con le Grotte di Bezelik, affrescate, scavate.

Infine Dunhuang, con le Grotte di Mogao, dove gli artisti si sono prodigati per quasi mille anni nel realizzare statue e sculture che rivelano l’incontro tra due civiltà: quella cinese e quella greco-romana. Davvero, forse lo diceva anche Marco Polo, la Cina è vicina.