In quella data Alitalia cessa la sua attività, e tutti i biglietti acquistati da allora in poi non possono essere trasferiti a ITA, gli operatori del turismo chiedono risposte fin da ora
Mancano due mesi alla cessazione di attività di Alitalia e all’inizio di quelle di ITA. Alle agenzie di viaggio e tour operator non è dato sapere nulla, nonostante Fiavet-Confcommercio si sia adoperata per capire le tempistiche di riprotezione passeggeri e dei rimborsi attraverso richieste ufficiali.
Secondo fonti testimoniate dai media sarebbero almeno 255.000 gli utenti in attesa di sapere la loro sorte dopo il 14 ottobre, data di cessazione attività di Alitalia.
La riprotezione sembra impossibile perché la Comunità Europea è stata molto chiara a riguardo: nulla che ha a che fare con Alitalia riguarderà ITA, sono infatti due compagnie distinte e slegate tra loro.
Per i rimborsi il Governo Draghi sembra abbia stanziato 100 milioni. Saranno sufficienti? Non ci è dato saperlo. Immaginate soltanto tutto il turismo scolastico o quello di eventi business slittato con la pandemia nel 2020-21 e compensato dai voucher in pacchetti in cui è incluso il trasporto Alitalia.
“In agenzia di viaggio ci stiamo chiedendo cosa succede a chi ha già acquistato un biglietto programmando una vacanza o un viaggio dopo il 14 ottobre – dice la presidente Fiavet-Confcommercio, Ivana Jelinic – nessun operatore ha ricevuto comunicazioni ufficiali da Alitalia, da ITA ma, cosa ancor più grave, nemmeno da IATA, organismo ufficiale di riferimento per il trasporto aereo”.
È proprio a IATA infatti che già si è rivolta Fiavet-Confcommercio per una richiesta di chiarimenti che non ha avuto alcun riscontro.
“Riteniamo che, soprattutto in un momento di profonda crisi come questo, bisognerebbe prestare una enorme attenzione a tutti i passaggi critici che possono mettere ancora più in difficoltà un comparto già allo stremo” afferma la presidente di Fiavet-Confcommercio Ivana Jelinic.
In questa situazione non resta a Fiavet-Confcommercio che ribadire, anche attraverso i media, la sua richiesta di delucidazioni, anche per rappresentarla ai consumatori che sono, come le imprese, in attesa di risposte.