Classico shakespeariano, con il quale ogni artista sogna di confrontarsi almeno una volta nella carriera, Amleto si veste di contemporaneità in questa versione snella e moderna curata da Armando Pugliese che guida Alessandro Preziosi nella sua prova d’attore più matura. Mettere in scena la tragedia del principe di Danimarca è un tentativo per meglio analizzare il tempo che stiamo vivendo, riflettendo sulle dinamiche che lo muovono.
L’attenzione della regia si posa sulla posizione culturale e politica di Amleto all’interno della corte: il principe è superiore per cultura ai suoi compagni di studi che lo attorniano e lo consigliano; il suo dubbio deriva da questa superiorità, dalla volontà di far corrispondere la vendetta alla certezza della giustizia, dalla consapevolezza che non sempre l’intenzione può portare ad un’azione limpida ed efficace.
La corte, nella quale un posto di spicco è occupato dalla famiglia di Polonio, è , quindi, l’altro vertice della dialettica che conferisce senso e scopo all’agire contro di Amleto.
Pugliese e i suoi attori leggono Shakespeare trasformando il dramma personale del principe danese in universale riflessione sulle difficoltà che ogni giovane incontra nel perseguire le proprie aspirazioni, senza lasciarsi sopraffare dall’ambizione, dal confronto coi padri, dalla corruttibilità dell’esistenza che cambia e si evolve continuamente.
Note di Regia
Se parti da un dubbio arriverai ad una certezza.
Assunto baconiano che può servire da premessa ad una realizzazione dell’ Amleto.
Quale contributo può una regia che non sia meramente esecutiva dare all’approfondimento di questo testo shakespeariano, cercando di evitare le giacche e le cravatte come paravento di un’ ipotetica modernità?
Noi ci proviamo cercando di evidenziare il “gap culturale” che separa Amleto e i suoi colleghi di studio (Orazio, Rosencrantz, Guildestern) a Vittemberg da una corte danese tacciata da crapule e bagordi, ed ancora di sottolineare che “il dubbio Amletico” non è tanto un ondeggiamento dell’animo, quanto piuttosto la necessità di far corrispondere la vendetta alla certezza della giustizia, e che il motore che spinge l’evolversi della tragedia è una strenua ed affascinante lotta per il potere, negato al protagonista non tanto dall’uccisione del padre quanto dall’aver impalmato da parte dell’assassino, lo zio Claudio, la legittima detentrice di quello stesso potere, sua madre.
Parallelamente evidenziando in Polonio e nella sua famiglia la sostanza di una cortigianeria anch’essa alle prese con le sue ambizioni e le sue mosse strategiche, far sì che i personaggi non si presentino come stereotipi incorniciati da funzioni ormai consuete nell’immaginario collettivo, ma presentino qualche curiosità comportamentale che , se da una parte li rende meno “eroici” , da quell’altra ce li fa conoscere sotto un altro aspetto e più partecipi di una dialettica generale, senza la quale la tragedia non può esistere.
Armando Pugliese
PERSONAGGI E INTERPRETI (in ordine di apparizione)
AMLETO Alessandro Preziosi
ORAZIO Marius Bizau
CLAUDIO Francesco Biscione
LAERTE Giovanni Carta
POLONIO Ugo Maria Morosi
GERTRUDE Carla Cassola
OFELIA Silvia Siravo
RINALDO Marco Trebian
ROSENCRANTZ Maurizio Tomaciello
GUILDENSTERN Marco Zingaro
PRIMO ATTORE – RE Marco Trebian
SECONDO ATTORE – REGINA Yaser Mohamed
TERZO ATTORE – LUCIANO Vito Facciolla
QUARTO ATTORE – PROLOGO Giovanni Carta
OSRIC Yaser Mohamed
PRIMO BECCHINO Vito Facciolla
ORARI
mar 26-gen 20,45mer 27-gen 20,45giov 28-gen 16,45ven 29-gen 20,45sab 30-gen 20,45dom 31-gen 16,45 |
mar 2-feb 20,45mer 3-feb 16,45giov 4-feb 20,45ven 5-feb 20,45sab 6-feb 16,45 e 20.45dom 7-feb 16,45
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PREZZI
intero | ridotto | ||
platea |
€ 30,00 |
€ 26,00 |
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I balconata |
€ 25,50 |
€ 23,00 |
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II balconata |
€ 22,00 |
€ 19,00 |
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galleria |
€ 16,00 |
€ 14,00 |