Il 25 ottobre del 2007, quindi circa tre anni orsono, entrava in servizio di linea l’Airbus 380. Fra le caratteristiche di spicco, circa il 50 per cento in più di floor space rispetto al Boeing 747-400, suo diretto rivale; numero di passeggeri che oscilla dai 525 ospitati nella configurazione a tre classi, che diventano 850 nella configurazione tutta economica, passando per i 645 ospitati in due classi.
Un nuovo gigante dei cieli che segue le orme del suo predecessore il jumbo Boeing 747.
A tre anni di distanza dalla sua entrata in linea, distribuito in 29 esemplari con i colori della Singapore Airlines (10), Emirates (9), Qantas (6), Air France (3) e Lufthansa (1) dell’Airbus 380
da noi se ne parla poco, troppo poco se teniamo conto della differenza che questo aereo significa in termini di capacità e soprattutto ricordando quanto scalpore fece a suo tempo l’entrata in linea del Boeing 747.
Un motivo di questo strano silenzio è forse dato dal particolare che nessun vettore italiano lo ha ordinato e pertanto sui nostri aeroporti questo velivolo non è disponibile per offrire servizi diretti, ma di certo ben sapendo il gran numero di italiani i quali si avvalgono delle coincidenze all’estero per raggiungere le destinazioni intercontinentali, saranno stati già molti coloro che avranno sperimentato il volo con questo double-deck dei cieli.
Nel 2013 è prevista una versione migliorata dell’A380 per far fronte alla concorrenza che si prepara all’orizzonte con il nuovo B 747-800 il cui primo esemplare ha volato nel febbraio di quest’anno. Circa quest’ultimo velivolo c’è da dire che attualmente sono più gli ordini della versione tutto-merci rispetto a quelli della versione passeggeri; verosimilmente la battaglia non vi sarà tanto sul fronte dei modelli quanto piuttosto fra compagnie convinte dell’alta capacità e chi non lo è; ricordiamo infatti che alcuni vettori preferiscono la soluzione multi-frequenze a quella di frequenze ridotte con aerei a più alta capacità.
Nella nuova versione dell’A380 il Maximum Take Off Weight (MTOW) raggiungerà le 573 tonnellate, ossia 4 in più dell’attuale modello.
I primi vettori che prenderanno in consegna il nuovo A380 “maggiorato” saranno British Airways e Emirates.
Questo il portafoglio ordini a metà giugno da parte di compagnie aeree e società di leasing; nel numero sono già compresi i 29 velivoli già in servizio:
Air Austral 2
Air France 12
British Airways 12
China Southern 5
Emirates 58
Etihad 10
ILFC 10
Kingfisher 5
Korean Air 10
Lufthansa 15
Malaysia 6
Qantas 20
Qatar Airways 5
Singapore 19
Thai 6
Virgin Atlantic 6
Balza in evidenza il particolare che non vi è ancora alcun vettore statunitense cha ha ordinato questo velivolo, un particolare che segna quanta acqua è passata sotto i ponti dal lancio del Boeing 747, come è noto, cavallo di battaglia della Pan American e dell’ingegneria aeronautica statunitense.
Di certo l’entrata in linea dell’A380 ha accentuato ancor di più la nuova geografia del trasporto aereo che vede lo svolgimento delle rotte long haul senza scalo, una caratteristica questa che consolida ulteriormente la posizione dei maggiori hub mondiali sui quali si va concentrando il traffico a lungo raggio. Uno sguardo agli ordinativi fa capire che per quanto riguarda l’Europa l’A380 partirà da Parigi (SkyTeam), da Londra (Oneworld) e da Francoforte (Star Alliance)
Sono questi ormai, unitamente a quelli del medio oriente, gli hub mondiali su cui si instradano le direttrici del traffico a lungo raggio. Per gli altri non rimane che prendere la coincidenza…e cambiare aereo.
Antonio Bordoni