E’ notizia di queste ore la condanna inflitta alla società Ryanair dal tribunale francese di Aix en Provence per violazione di norme del diritto del lavoro francese e, in particolare, per non aver versato i contributi relativi ai dipendenti impiegati sullo scalo di Marsiglia – Marignane.
Come ormai noto, la politica fiscale e contributiva adottata da Ryanair è volta ad avvalersi strumentalmente dell’applicazione della disciplina fiscale e contributiva vigente in Irlanda, enormemente più vantaggiosa rispetto a quella di molti altri paesi europei (per non parlare del regime italiano), sottraendosi di fatto, a differenza di quanto consentito ai concorrenti, ai più elevati livelli di imposizione vigenti nei paesi in cui in realtà opera.
L’esperienza della Francia, che nel 2006 emanò una norma per regolare la materia, cui fece successivamente seguito l’analoga disciplina italiana introdotta – pur tra molteplici resistenze – nel dicembre 2012, è una ulteriore perfetta dimostrazione del significato dell’espressione “fare sistema” e della consolidata capacità francese di sostenere e rendere solida l’industria nazionale evitando discriminazioni previdenziali per i propri cittadini e distorsioni competitive a danno delle proprie imprese.