di Antonio Bordoni.
Ma perché le compagnie aeree tradizionali, quelle denominate legacy, non si danno una “calmata”, accettando e consolidando il loro ruolo invece di imbarcarsi su improbabili e temerari progetti? Perché non tengono conto di come è nato il modello low cost, su quali presupposti esso si basa, e soprattutto perché non fanno tesoro di un principio fino ad oggi mai smentito che dice “low cost si nasce, non si diventa?”
La notizia è di questi giorni. Il gruppo Air France-KLM ha confermato che chiuderà Joon, la compagnia aerea ibrida low cost lanciata appena poco più di un anno fa, nel dicembre 2017.
In una dichiarazione del 10 gennaio scorso, il gruppo Air France-KLM ha ammesso alquanto candidamente che il marchio Joon era “difficile da comprendere fin dall’inizio per i clienti, i dipendenti, i mercati e gli investitori”.
La formula di lancio? Se la compagnia fin dal suo nascere era stata definita “ibrida” (che poi qualcuno ci dovrebbe spiegare cosa vuol dire) di certo ibrida era la formula: secondo quanto dichiarato si voleva combinare un servizio di alta qualità e un marchio moderno rivolto ai millennial (?) con una base a basso costo. La base a basso costo altro non era che la decisione di ricorrere a personale di cabina reclutato esternamente, fatto questo che aveva suscitato l’ira dei sindacati di Air France.
Aldila delle fumose parole di circostanza si trattava dell’ennesimo tentativo di parte di una major di lanciare una sua sussidiaria low cost, in un gruppo ove fra l’altro era già attivo un altro vettore LCC: la Transavia.
Parlando della Joon nella nostra newsletter (1) dedicata al lungo raggio delle low cost annotavamo:
La compagnia controllata da Air France ha iniziato le operazioni il primo dicembre 2017. Si è definita come un carrier focalizzato sul Millennial “rivolto a una clientela giovane e operosa, i cui stili di vita ruotano intorno alla tecnologia digitale”. Una definizione decisamente troppo arzigogolata per chi vuole semplicemente comprare un biglietto per spostarsi da una città ad un’altra.
Quando la Joon è stata lanciata il gruppo era sotto la precedente leadership, ma la compagnia è stata immediatamente sottoposta a revisione dal nuovo CEO di Air France-KLM, Benjamin Smith, che non ha perso tempo a chiuderla. Durata dell’esperimento quindi 14 mesi.
Benjamin M. Smith, è stato nominato Ceo di Air France-KLM il 16 agosto 2018, in precedenza aveva ricoperto vari ruoli presso Air Canada ove il suo ultimo incarico, ricoperto fino all’ agosto 2018 era stato quello di Chief Operating Officer.
Forse non estranea alla decisione di chiusura di Joon è stata l’esperienza di Smith maturata come amministratore delegato di “Tango” ,da marzo 2002 a giugno 2003, una sussidiaria LCC di Air Canada anch’essa durata poco.
Questa compagnia era stata lanciata il 10 ottobre 2001 e aveva iniziato le operazioni il primo novembre 2001 con una flotta di Airbus A320 e Boeing 737-200, offrendo tariffe fino all’80 % di sconto rispetto alle tariffe piene applicate da Air Canada. Air Canada Tango è stata una delle prime compagnie aeree ad adottare i biglietti elettronici.
Ma nel 2004 la compagnia aerea ha smesso di volare; durata delle operazioni tre anni.
Air Canada ha mantenuto il termine “Tango” come marchio per la sua categoria di tariffe aeree più economiche e in seguito nel 2012 ha riproposto il concetto di “compagnia aerea all’interno di una compagnia aerea” con Air Canada Rouge, vettore attualmente ancora attivo.
Tutti i voli Joon attualmente in vendita sarebbero gestiti dalla stessa Joon fino al completamento del take over e poi rilevati da Air France. E’ stata confermata l’integrazione dei dipendenti e degli aerei di Joon in Air France.
La decisione di chiudere la compagnia è stata annunciata insieme alla firma di un nuovo accordo di lavoro tra Air France e i suoi tre sindacati di equipaggio di cabina, SNPNC, UNAC e UNSA-PNC.
“Con questo accordo equilibrato, spero di vedere una maggiore fiducia e un dialogo fruttuoso tra Air France e i nostri dipendenti, poiché credo fermamente che dobbiamo avere il consenso e il sostegno dei dipendenti per diventare veramente un leader globale”, ha detto Smith. Sull’intera vicenda mancano i commenti dell’altra aerolinea facente parte del gruppo: KLM.
- “Low cost sul lung raggio, l’illusione” 4 dicembre 2018; aviation-industry-news.com
tratto da www.aviation-industry-news.com