dollaroIn questi anni, i flussi di turismo verso l’Italia sono complessivamente cresciuti, ma decisamente meno rispetto all’incremento complessivo osservato a livello globale. La domanda interna è pesantemente diminuita, tira quella estera .Nella seconda parte dello scorso anno e nei primi mesi del 2015, sono mutate tre condizioni “macro” con un impatto potenzialmente rilevante anche nel mercato turistico.

Secondo una ricerca di Impresa Turismo è importante capire quale sarà l’effettivo impatto di breve e medio termine che queste nuove condizioni avranno sulla domanda turistica internazionale (in particolare, nel caso del dollaro) e nazionale (per quanto concerne il recupero del PIL in Italia).

Solo il 28% del panel di esperti Isnart ritiene che il deprezzamento dell’Euro non abbia significativi effetti sulla capacità dell’Italia di attrarre turismo internazionale nel corso di quest’anno. Gran parte degli addetti ai lavori si aspetta dunque che il “superdollaro” faciliti la vendita delle nostre destinazioni, come del resto è già evidente anche sul fronte delle esportazioni nei settori manifatturieri; Prevale però nettamente l’idea che l’effetto cambio incida “abbastanza” sull’attrattività turistica dell’Italia nel mercato internazionale; in questo senso, si esprime poco più del 52% degli intervistati, mentre meno del 16% ritiene che vi possa essere un effetto “molto” consistente.