Con due importanti interventi Federcongressi ha portato l’attenzione dei massimi esponenti della politica nazionale su alcuni fra i temi più scottanti della meeting industry italiana. Lunedì scorso l’agenzia stampa Adnkronos Salute ha riportato queste testuali dichiarazioni del sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio: «Riteniamo di dover riportare l’Ecm (Educazione continua in medicina) all’interno degli istituti, facendo in modo che le strutture stesse se ne facciano carico». Nel progetto di riforma dell’Ecm, prosegue Fazio, si dovrebbe procedere seguendo la strada di «ridurre le ore frontali e creare dei percorsi tutoriali che rispettino le esigenze di carriera di una persona. L’Ecm soffre del fatto che non è calibrata sul lavoro delle persone, non può essere la stessa per un medico all’inizio della carriera, per un primario o un medico di medicina generale». L’uso di provider esterni, aggiunge, «ha infine portato a una sorta di turismo congressuale fine a se stesso». Fra i progetti del ministero c’è anche quello di «istituire un’Authority a parte per l’Ecm». Data la gravità di queste affermazioni il Presidente Federcongressi Adolfo Parodi ha subito rilasciato a Pharmakronos (quotidiano di informazione farmaceutica di Adnkronos Salute) il commento che segue: «Generalizzare è sempre sbagliato. È proprio quello che ha fatto oggi il sottosegretario al Welfare, Ferruccio Fazio, riguardo al cosiddetto turismo congressuale legato all’Educazione continua in medicina. La maggior parte degli organizzatori congressuali lavora infatti nel rispetto delle regole, e non va demonizzata. È possibile che ci siano dei casi “distorti”, ma fare di tutta l’erba un fascio non è giusto. Federcongressi ha messo a punto un codice etico che tutti gli organizzatori congressuali devono rispettare. Resto convinto che i provider esterni tanto demonizzati, se riconosciuti e valutati tecnicamente, sono in realtà una grande risorsa».
Piena deducibilità per i costi degli operatori: Alle 12.30 di venerdì 7 novembre, nell’ambito delle proprie attività in BTC International Federcongressi organizza com’è noto una tavola rotonda dal titolo Le nuove disposizioni in materia di detraibilità dell’IVA e deducibilità dei costi per i servizi alberghieri e di ristorazione: i riflessi negativi sulle imprese organizzatrici di eventi. Il riferimento è all’art. 83 del Decreto legge 112/2008, convertito nellalegge 103/2008, in materia di trattamento, ai fini dell’Iva e delle imposte sul reddito,delle prestazioni alberghiere e di somministrazione di alimenti e bevande. Questo decreto innova in modo sostanziale la deducibilità di queste prestazioni limitandola al 75% della spesa complessivamente sostenuta, ed estende tale limite alla generalità delle imprese e dei liberi professionisti. Le società che organizzano congressi ed eventi sostengono notevoli costi per l’acquisto dei servizi di ristorazione e dei soggiorni alberghieri che poi rivendono: queste voci rappresentano circa il 25% del volume d’affari annuo. Un esempio: una società che sostiene costi annui pari a 5 milioni di euro per spese alberghiere e ristorative rifatturate poi ai propri Clienti avrebbe oggi una maggiore imposta pari al 31,40% di 1.250.000, ossia 392.500 euro. Pertanto coloro che nell’esercizio d’impresa sostengono questi costi diretti di produzione dovranno riaddebitare al cliente un maggior onere del prezzo di acquisto per avere un risultato di pareggio. Ma spesso un rganizzatore congressuale non è l’organizzatore diretto del congresso, e dunque acquista questi servizi dalla segreteria organizzativa del congresso stesso, che a sua volta li ha acquistati dai fornitori che hanno erogato il servizio (alberghi e ristoranti). La segreteria organizzativa dovrà per i motivi sopra espressi maggiorare il prezzo di acquisto nel rivenderlo e l’organizzatore congressuale dovrebbe a sua volta ricaricare al proprio Cliente: si genererebbe pertanto un effetto moltiplicatore del costo per il cliente e moltiplicatore delle entrate dello Stato, pur non lucrando alcuno da queste operazioni. Federcongressi sottolinea che l’acquisto di prestazioni alberghiere e ristorative da parte di organizzatori congressuali costituisce il sostenimento di costi diretti e strettamente inerenti l’attività d’impresa, e non costi indiretti come la natura di queste prestazioni normalmente implica. Considerato inoltre che tale deducibilità parziale è stata voluta per recuperare l’Iva, resa detraibile per questi servizi, si vanifica l’effetto riequilibratore che la raggiunta detraibilità dell’Iva su questi servizi voleva generare. Secondo Federcongressi, pertanto, corretto sarebbe il riconoscimento della integrale deducibilità di questi costi diretti di produzione, e a tal fine incentiva un emendamento legislativo, avendo inviato una specifica lettera a tutti i parlamentari e gli organi istituzionali competenti: ha infatti scritto al Sottosegretario alTurismo On. Michela Vittoria Brambilla e al responsabile della sua segreteria tecnica Carlo Modica de Mohac, al Ministro dello Sviluppo Economico On. Claudio Scajola, al Ministro dell’Economia e delle Finanze On. Giulio Tremonti, al Ministro-ombra dello Sviluppo Economico On. Matteo Colaninno e al Ministro-ombra dell’Economia On. Pierluigi Bersani, al Capo Dipartimento Sviluppo e Competitività del turismo Angelo Canale, al Direttore generale Programmazione e coordinamento delle politiche turistiche Roberto Rocca, alla VI Commissione Finanze e alla X Commissione Attività Produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati nonché alla VI Commissione permanente (Finanze e tesoro) e alla X Commissione permanente (industria, commercio e turismo) del Senato della Repubblica. Al convegno in BTC interverranno, oltre a Roberto Rocca, anche Elisabetta Polimeni, Funzionario della Direzione Centrale Normativa e Contenzioso presso l’Ufficio Persone Fisiche dell’Agenzia delle Entrate, e Mauro Zaniboni, Presidente MZ Congressi. Coordinerà Valeria Bortolotti, Consulente Amministrativo Federcongressi. Federcongressi è la federazione delle associazioni della meeting & incentive industry operanti in Italia. È organizzazione senza fine di lucro che nasce nel 2004 per dare voce e rappresentanza unitaria a un settore che ha rilevante importanza economica in termini di fatturato, di posti di lavoro e di indotto generato. La compongono le seguenti associazioni: AIMP (Associazione italiana meeting planner – Professionisti dei convegni), Apicef (Associazione professionisti e imprese congressi e fiere), Italcongressi-PCO Italia (Associazione nazionale imprese dell’industria congressuale), Meet in Italy (network delle località congressuali italiane meglio attrezzate), MPI Italia (capitolo italiano di Meeting Professionals International, la più grande community mondiale di professionisti degli eventi) e SITE Italy (capitolo italiano della Society of Incentive Travel Executives, l’unica associazione internazionale dedicata all’eccellenza negli incentive). Federcongressi si propone di rappresentare la meeting & incentive industry italiana presso le istituzioni, nonché di studiare forme di promozione dell’Italia congressuale all’estero, favorire una nuova normativa di settore, sostenere la qualificazione delle risorse professionali e patrocinare studi e analisi di comparto, divulgando in tal modo nozioni sugli aspetti giuridici, normativi e organizzativi relativi alle professioni della filiera. A tali fini, il lavoro degli associati si concentra in quattro aree pluritematiche: Mercato, che propone e realizza attività promozionali e di comunicazione (sito web, brochure, ufficio stampa e partecipazioni fieristiche – quest’ultima voce insieme all’area Rapporti con le istituzioni) nonché i grandi eventi, nazionali e regionali; Rapporti con le istituzioni, che instaura e mantiene contatti con i referenti istituzionali, cura i rapporti con il Ministero della Salute, con Farmindustria e con tutti gli enti coinvolti nel sistema ECM (Educazione Continua in Medicina), collabora con l’area Sviluppo professionale per fissare le norme deontologiche di riferimento per gli organizzatori di congressi medico-scientifici e sviluppa verso l’estero strategie mirate di promozione dell’Italia quale sede di eventi; Studi e ricerche, che si occupa dei dati economici, delle ricerche di mercato, della normativa tecnica e contrattualistica e delle strategie di sviluppo; e Sviluppo professionale, cui sono affidati il codice etico di settore, la promozione della certificazione professionale, l’aggiornamento degli standard e il rilancio dei programmi di formazione a tutti i livelli.