Successo al workshop, con 100 buyer internazionali e 400 operatori dell’offerta. Aurea ha chiuso i battenti confermandosi osservatorio privilegiato per un segmento in forte crescita. Tre giornate fitte di eventi all’insegna del business su un prodotto – il turismo religioso e delle aree protette – che non solo non risente della crisi congiunturale economica che ha penalizzato i consumi,  ma che il  prossimo anno – secondo gli analisti del settore – potrebbe avere un ulteriore incremento, pari al 20 per cento. Organizzata da Spazio Eventi in collaborazione con l’Enit, e patrocinata dalla Conferenza episcopale italiana (Cei), la Borsa del Turismo religioso e delle Aree Protette si è chiusa oggi a Foggia confermando questa tendenza nell’incontro tra l’offerta e la domanda internazionale. Ieri, i momenti più significativi: per otto ore i 100 buyer provenienti da 30 Paesi (Australia, Argentina, Austria, Belgio, Bosnia, Brasile, Canada, Estonia, Filippine, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, India, Lettonia, Lituania, Messico, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Turchia, Ungheria, Usa e, naturalmente Italia) hanno guadagnato la scena nel secondo workshop in calendario, alimentando il confronto aperto con gli operatori italiani ed europei presenti. Il successo della manifestazione, sostenuta anche da Regione Puglia, Provincia e Fiera di Foggia, Parco nazionale del Gargano, Comune di San Giovanni Rotondo, Camera di Commercio e Promodaunia, riguarda anche gli operatori dell’offerta , che hanno partecipato numerosi ad Aurea, unica Borsa di settore in Europa, tanto che anche l’Enit – che ha curato la selezione dei buyer – l’ha inserita tra le manifestazioni di primo livello nella propria programmazione. La Borsa ha contato circa 80 operatori della domanda nazionale (dagli incaricati diocesani agli animatori pastorali alle agenzie di viaggio specializzate) e circa 400 operatori dell’offerta, che hanno trovato una domanda internazionale fortemente interessata al segmento di mercato turistico specifico.  Un’occasione di confronto anche per i 50 espositori nazionali ed esteri, di cui si sottolinea la presenza per la prima volta di Enti del Turismo di Giordania, Croazia e Grecia e la riconferma dell’interesse per Aurea di Israele e Palestina. Presenti anche i principali tour operator italiani, come Unitalsi, Brevivet, Opera Napoletana Pellegrinaggi, Erapolis, Duomo Viaggi, Eteria Viaggi, Kairos, Rusconi Viaggi e le Regioni Lazio, Umbria, Abruzzo, Marche, Calabria, Sicilia, Molise e Puglia, quest’ultima più che mai decisa – come ha sottolineato l’assessore al Turismo, Massimo Ostillio intervenendo alla cerimonia di inaugurazione – a sfruttare il trend positivo di segmenti specifici che, come il turismo religioso e ambientale, stanno subendo profonde quanto significative trasformazioni. Negli anni, infatti, la tipologia del turista della fede è radicalmente mutata – come ha evidenziato la ricerca condotta per Aurea dall’Associazione per la promozione e la qualità della vita, Istur guidata da Francesco Alberoni – secondo cui i pellegrini in senso stretto sono solo il 53% dei visitatori di destinazioni religiose. L’altra fascia è costituita principalmente da visitatori motivati alla scoperta storico-culturale e paesaggistica di una località. Altro luogo comune sfatato riguarda l’età avanzata dei viaggiatori (basti dire che i visitatori di età compresa tra i 60 e i 70 sono  il 17,2%) e il livello di istruzione: l’identikit del visitatore dei luoghi di fede è infatti una persona mediamente più colta in termini di titolo di studio, informazione, lettura rispetto ai valori nazionali. Il 39,17% degli intervistati  ha dichiarato di voler visitare il santuario della madonna di Lourdes. Nei desideri degli italiani anche Fatima (13,02%) e San Giovanni Rotondo (10,55%). Il motivo? La risposta più frequente (54,63%) è “perché non l’ho mai visto”, mentre il restante 33,88% adduce motivazioni di fede.  I dati della ricerca Istur sono stati approfonditi nella seconda giornata durante la tavola rotonda di Federviaggio – associazione di Confcommercio presentata agli operatori del settore per la prima volta ad Aurea – trovando riscontro nei suoi risultati più significativi. Ma Aurea è stata anche il luogo del confronto su temi che – come quelli della pace e del dialogo interreligioso, interculturale ed ecumenico – sono direttamente collegati al segmento, portando un prezioso contributo al dibattito grazie ai convegni promossi dalla Conferenza episcopale italiana, che hanno visto la presenza di illustri relatori quali il vescovo ausiliare del Patriarcato Caldeo di Baghdad, Mons. Shlemon Warduni e il vescovo emerito del Patriarcato latino di Gerusalemme, monsignor Kamal Batish. “L’arte cristiana sulle antiche vie di pellegrinaggio” è invece il tema del convegno organizzato dall’Ufficio Nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e Sport della Cei al quale hanno preso parte il vescovo di Macerata, monsignor Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale Cultura e Comunicazione, nonché monsignor Pasquale Jacobone,  del Pontificio Consiglio della Cultura. Nel sottolineare l’importanza del lavoro degli enti locali per il recupero delle grandi vie dei pellegrini, monsignor Giuliodori ha inquadrato le problematiche in un contesto teologico-pastorale mettendo in risalto il ruolo evangelizzante dell’arte cristiana.