di Cecilia Emiliozzi

Il Touring Club Italiano ha presentato al TTG di Rimini la pubblicazione “TurisMonitor 2011”, realizzata in collaborazione con Alitalia. Il lavoro, frutto di un osservatorio di dati e tendenze relativi all’andamento del turismo italiano, europeo e mondiale, contiene una sorta di bilancio dell’anno passato e verosimili previsioni sull’anno in corso.

Per quanto riguarda il 2009 è emersa una flessione del 4,2% degli arrivi internazionali a livello mondiale. Frutto di una crisi globale, la flessione ha riguardato però in particolar modo l’Europa, continente in cui comunque si concentra il 50% dei flussi turistici di tutto il mondo. In un panorama complessivo, la classifica delle destinazioni più visitate ha visto al primo posto la Francia (74,2 milioni di arrivi), al secondo gli Stati Uniti (54,9 milioni), al terzo la Spagna (52,2 milioni), al quarto la Cina (con dati poco chiari) e al quinto l’Italia (43,2 milioni). A seguire nella “top ten”  Regno Unito, Turchia, Germania, Malesia e Messico. Fra le motivazioni che spingono le persone a viaggiare c’è in primo luogo la ricerca di relax (37% di risposte), seguita dal desiderio di soggiornare in località balneari (19%) e dalla volontà di fare visita a parenti e/o amici (17%).

Le proiezioni ed i dati parziali del 2010 dovrebbero parlare di quest’anno, secondo TurisMonitor, come di un anno leggermente migliore del 2009, che potrebbe vedere un aumento del 3-4% degli arrivi internazionali. In questo panorama anche il nostro paese sembrerebbe nel prossimo futuro in leggera crescita: gli stranieri dovrebbero spendere in Italia nel 2010 circa il 2% in più rispetto all’anno scorso (per una cifra che corrisponderebbe a 29,5 miliardi di euro).

Ma come hanno viaggiato invece i nostri connazionali? Innanzitutto si sono spostati in pochi (solo il 46% dichiara di aver fatto delle vacanze) e poi non si sono spinti molto lontano (ben l’80% di coloro che si sono mossi dice di non aver varcato i confini nazionali). Ma il dato peggiore non è tanto questa immobilità che si registra, frutto della paura o dell’impossibilità di spendere, quanto l’insoddisfazione che rivelano  quelli che sono partiti: la maggior parte dichiara infatti di aver trovato oltreconfine servizi, organizzazione, disponibilità decisamente maggiori che in Italia.

Commentando i poco confortanti risultati del lavoro di TurisMonitor, Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano, ha affermato che l’Italia del turismo dovrebbe muoversi soprattutto in due direzioni: quella della competitività e quella dell’offerta variegata. In un momento così difficile per chiunque, infatti, il nostro paese deve cominciare a curare meticolosamente la qualità e capire che deve orientarsi verso tipologie il più possibile differenti di turismo.Solo così si può arginare una concorrenza che diventa sempre più agguerrita e ci sottrae grosse fette di mercato.