Si è svolta il 2 e il 3 giugno la prima edizione de “La Via di San Paolo”, un itinerario di fede, sport cultura tra Pozzuoli e Roma. Un gruppo di podisti, partiti dal Rione Terra di Pozzuoli, ha portato una teca contenente un breve testo tratto dalla lettera di San Paolo ai Corinti al cardinale Francesco Monterisi, arciprete papale della Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, dove è sepolto l’Apostolo delle Genti.
Oltre sessanta gli atleti che hanno partecipato. Due le regioni attraversate: Campania e Lazio. Quattro le province: Napoli, Caserta, Latina e Roma. Quaranta i comuni attraversati. Dieci le diocesi campane e laziali.
Il gruppo è stato accompagnato durante il percorso da atleti provenienti da diversi comuni e associazioni sportive. Ad Aversa, il cui santo patrono è proprio San Paolo, la delegazione è stata ricevuta dall’Amministrazione comunale che, per l’occasione, ha aperto il centro storico anche al pullman di supporto degli sportivi. Incontri si sono svolti nella Concattedrale di Terracina e nelle parrocchie al Foro Appio e alla Tre Taverne nei pressi di Roma. tutte comunità che, come per la diocesi di Pozzuoli, stano commemorando i 1950 anni del passaggio di Paolo di Tarso.
Infine, il giorno 3 giugno, c’è stata l’accoglienza del cardinale Monterisi a cui è stato consegnato un messaggio (precedentemente benedetto da monsignor Gennaro Pascarella, vescovo di Pozzuoli nel corso della Solenne Celebrazione di chiusura dell’Anno paolino Diocesano) tratto dalla Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (9, 24-27): “Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre. Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato”.
“La vostra è una bella iniziativa – ha dichiarato il cardinale Monterisi alla delegazione – avete ripercorso quello che Paolo fece 1950 anni fa. Paolo è stato un grande viaggiatore, ha portato la parola del Cristo in quasi tutto il mondo conosciuto. In Turchia, in Italia e, secondo alcuni studiosi, anche in Spagna. Dopo il martirio fu sepolto qui, nella zona che corrispondeva al cimitero dell’Ostiense. Su questo ci sono tanti dati storici. Nel sepolcro che si trova al centro della navata della Basilica, indagini recenti hanno appurato la presenza di un corpo di un uomo le cui ossa sono databili I, massimo II secolo d. C. Voi avete dato una bella prova di fede: continuiamo ad imparare da San Paolo il suo correre per Gesù”.
“Due giorni di cammino, tanti interrogativi, tantissima accoglienza da parte delle autorità civili e religiose – ha detto don Fernando Carannante, Vicario Episcopale alla Carità e membro del comitato promotore dell’evento – Molte porte delle parrocchie sono state aperte al nostro cammino. Abbiamo rivissuto e visto l’accoglienza che ebbe Paolo quando attraversò queste comunità. Abbiamo conosciuto da vicino posti che ricordano il passaggio dell’Apostolo. Abbiamo pregato nella Concattedrale di Terracina e nelle altre chiese i cui parroci hanno intenzione di collaborare alla prossima edizione di questo cammino. L’esperienza di questa iniziativa ci arricchisce soprattutto dal punto di vista spirituale. Tanti avrebbero voluto partecipare a questo evento, ma l’anno prossimo speriamo di avere tanti altri amici con noi. Bisogna ringraziare tutti voi per l’impegno dimostrato e il nostro vescovo, monsignor Gennaro Pascarella che ha creduto sin dal primo momento del progetto. Questo è stato un ottimo inizio”.
“Abbiamo creato le basi per continuare anche in futuro questa manifestazione – ha detto Pasquale Colutta del Comitato Promotore – sono stati due giorni intensi e abbiamo visto che c’è una grande voglia di partecipare sia degli atleti che delle comunità che abbiamo attraversato”.
La manifestazione religiosa, sportiva e culturale è stata organizzata in occasione dei 1950° anniversario (61 d. C.) dell’approdo a Pozzuoli di Paolo di Tarso. Così come si legge negli Atti degli Apostoli (28, 13 – 14): “Arrivammo a Pozzuoli. Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Quindi arrivammo a Roma”. L’idea è valorizzare l’antico tratto di strada che da Pozzuoli (l’antica Puteoli, porto dell’Impero Romano) attraverso via Campana conduceva a Capua e poi immettendosi nella Via Appia, portava fino a Roma.
Hanno aderito: Regione Campania, Regione Lazio, Provincia di Roma, Provincia Latina, Provincia di Caserta, Provincia di Napoli, Accademia Aereonautica, Comune di Pozzuoli (Na), Comune di Quarto (Na), Comune di Formia (Lt), Comune di Vitulazio (Ce), Comune di Aversa (Ce), Comune di Latina.