Alberghi, ville, museo e proposte ecosostenibili
Anche gli Emirati del nord Ras Al Khaime, Sharjah ed Ajman, intendono concretizzare forti investimenti infrastrutturali e turistici per rilanciarsi, prima tra tutti Dubai, tornata ad essere meta di investimenti immobiliari e turistici.
Rilfettori puntati sul progetto di Sir Bu Nair, isolotto di 13 kmq a 60 km al largo delle coste emiratine. Occorrono tra le due e le tre ore di navigazione per raggiungere il piccolo paradiso che Shorooq, il braccio per gli investimenti e lo sviluppo dell’ emirato di Sharjah, ha deciso di rivalutare turisticamente con il minimo impatto ambientale possibile, come riporta l’Ansa dopo il recente Arabian Travel Market.
L’unica parte adatta al turismo dell’isola, gia’ nella lista Unesco per il patrimonio naturale, sara’ la baia. Un luogo che ripercorre il passato recente degli Eau, pescatori e commercianti di perle prima dell’era petrolifera. La Baia di Sir Bur Nair è stata per secoli rifugio e costa di ristoro per i pescatori. L’insenatura ospitera’, per investimenti oltre i 100 milioni di euro – un albergo da 100 stanze, 70 appartamenti, ville, un museo, un mercatino ed un centro educativo su una superficie totale pari al 2% dell’intera isola. Il resto rimarra’ intatto per preservare le originali flora e fauna.
Al contrario di Sir Bani Yas isola a largo di Abu Dhabi sarà in chiave ecosostenibile con un concetto di riserva. La sola catena alberghiera Hilton aprira’ 600 camere, meta’ della quali all’Hotel Waldorf Astoria che aprira’ ad Agosto.
Anche ad Ajman, emirato tra Sharjah al sud e Rak al Nord, sente la ripresa del ciclo economico: se da una parte riprendono molti dei progetti immobiliari sospesi negli ultimi tre-quattro anni, il flusso turistico fa registrare oltre il 90% di occupazione nei maggiori alberghi.
Sia Sharjah che Ajman, a poche decine di chilometri dall’aeroporto internazionale di Dubai, spesso inserite nei tour, potranno essere mete ideali per il turismo di passaggi.