Arriva il sondaggio tra oltre 8.000 tour operator internazionali accuratamente selezionati da TTG Italia e coinvolgendo un campione di oltre 600 buyer suddivisi per aree geografiche, l’Osservatorio mostra come dal 2001 al 2014 si sia registrato un interesse crescente verso un prodotto che rispecchi fedelmente il Made in Italy, che sia sinonimo di autenticità, cultura e tradizioni locali.
“Già alcuni anni fa avevamo evidenziato tra le tendenze emergenti quella dell’autenticità – spiega Laura Rolle, esperta di marketing turistico e docente di semiotica del marketing presso l’Università di Torino –, anche se sarebbe più corretto parlare di economia dell’autenticità, essendo ormai un tema pervasivo e trasversale a molteplici settori e mercati diventando, a seconda dei casi, sinonimo di naturale, vero, reale, artigianale, originario”.
Anche il prodotto “turistico” stesso è identificabile come autentico perché non “contaminato” dalla massa di turisti, ma esistono altre manifestazioni dell’autentico sia in questo settore che negli altri, come per esempio per la gastronomia, strettamente legata al tradizionale, evocando un’opposizione tra passato-vero/naturale e presente-falso/artificiale o industriale.
Non è un caso quindi che l’orientamento dei viaggiatori in Italia si posizioni sempre più nell’area enogastronomica, seguita da tour culturali e lusso a discapito del turismo balneare che non è più considerato un prodotto top.
Una variazione quindi del target che, considerati gli asset maggiormente ricercati, implica aspettative più elevate rispetto ai servizi offerti e il primo dato che emerge e su cui bisogna lavorare è una percezione della disponibilità di servizi tecnologici insufficiente per il 30,65% e sufficiente per il 20,14% dei turisti, per un totale di 58,06%.
“Oggi tutti parlano di innovazione – spiega Laura Rolle, esperta di marketing turistico e docente di semiotica del marketing presso l’Università di Torino – e le prime cose che vengono in mente quando si parla d’innovazione di solito sono nuove tecnologie, innovazione nell’ambito green e innovazione legata al design”.
È necessario però pensare all’innovazione anche in modo diverso: “bisogna ragionare sui ‘modelli’ di prodotto/servizio e sulle modalità con cui questo viene proposto al proprio interlocutore – continua Laura Rolle –, mettendo in discussione le logiche con cui si pensa al mercato e immaginando come il consumatore possa entrare in relazione in modo diverso con il prodotto anche attraverso la rete vendita. L’innovazione non è però solo addiz ione di tecnologia, aggiunta di web a un modo tradizionale di pensare, ma è prima di tutto un nuovo punto di vista sulla realtà, a cui segue semmai la tecnologia, come strumento”.
Considerato che il 74,82% dei turisti ritiene indispensabile l’accesso ad internet in vacanza, è significativo soffermarsi su questo punto al fine di rintracciare soluzioni per il futuro. Nonostante ciò, l’offerta turistica italiana è cambiata nel tempo in meglio per il 63,09% dei turisti. Uno sguardo al domani del turismo italiano anticipa l’importanza dell’innovazione per il 59,90% dei turisti alla ricerca della preservazione del patrimonio storico-culturale (48,56%), di una maggiore valorizzazione dell’Italian Style (38,13%) e del rispetto dell’ambiente (36,33%).