costanzo fiavet 2013La Fiavet Lazio ha presentato nei giorni scorsi un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per l’annullamento della delibera che determina i compensi minimi delle professioni di guida, accompagnatore ed interprete turistico.

“Questa azione – precisa il presidente della Fiavet Lazio, Andrea Costanzo – non vuole certamente penalizzare l’attività delle guide, accompagnatori ed interpreti turistici della Provincia di Roma, ma anzi vuole difendere e tutelare il loro operato. Si vuole spingere al superamento di un sistema anacronistico che danneggia il mercato turistico locale. Attualmente, grazie alle norme nazionali ed europee, non vi è più alcuna limitazione territoriale ed una guida turistica di un’altra Provincia, o altra Regione o altro Paese europeo, può esercitare liberamente la professione nel Lazio e nella Provincia di Roma senza vincolo tariffario”.

La Fiavet Lazio aveva già ripetutamente manifestato alle autorità competenti in materia le contrarietà sulla legittimità della delibera ed era inoltre già intervenuta per richiedere la modifica della legge della Regione Lazio n. 50 del 1985, superata ormai da una significativa produzione di norme statali ed europee che, ad oggi, non possono giustificare la valenza di una normativa regionale obsoleta e non più applicabile.

Tale delibera non ha tenuto conto, a nostro avviso, della sopravvenuta adozione dei principi comunitari in materia di libera concorrenza, che nello specifico, vietano accordi restrittivi aventi anche ad oggetto la fissazione diretta o indiretta di prezzi di acquisto o di vendita nell’ambito delle varie attività economiche, tra le quali vanno enumerate le attività di guida e accompagnatore turistico.

 

Il rispetto di questi principi comunitari della libera concorrenza e della competitività richiede la revisione urgentissima della normativa regionale vigente in materia, anche alla luce dell’entrata in vigore della legge 6 agosto 2013, n. 97, la cui applicazione renderebbe ancor più lesiva la concorrenza fra le guide stesse, perché sarebbe privilegiata la tariffa più bassa a parità di prestazione del servizio.

I compensi minimi, approvati con cadenza annuale o pluriennale da parte della Provincia di Roma, oggi Città Metropolitana di Roma Capitale, sono determinati in netta violazione della suddetta legge, la quale prevede la possibilità di esercitare tale attività su tutto il territorio nazionale, per i cittadini italiani e degli stati membri della U.E. in possesso dell’abilitazione di guida turistica. Inoltre l’imposizione di minimi tariffari vincolano i soli operatori turistici della Provincia di Roma, con insanabile ed irrimediabile distorsione della libera concorrenza.