di Antonio Bordoni.
Nella nostra ultima Newsletter (1) ci chiedevamo “quanto è corretto il teorema mainstream che continuiamo a leggere sul futuro di Alitalia? “ e ad appena due giorni dalla sua pubblicazione leggiamo una notizia che, sia pur riferita ad altri, conferma in pieno la tesi da noi esposta: “French pilot union SNPL has raised concerns about Air France-KLM’s “inability to renew itself from within”. (2)
La nostra opinione più volte esternata su queste colonne è che più che concentrarsi e discutere su chi sarà l’acquirente di Alitalia, il fattore fondamentale da tenere presente è che la nuova compagnia che prenderà il via dovrà essere guidata da persone navigate nel settore dell’industria aerea commerciale.
Ora quanto sta avvenendo in Air France e in particolare la presa di posizione del sindacato SNPL (Syndicat National des Pilotes de Ligne) si muove sulla nostra stessa lunghezza d’onda.
In questi giorni il gruppo Air France-KLM sta cercando un amministratore delegato per sostituire Jean-Marc Janaillac, che si è dimesso lo scorso maggio in seguito al mancato accordo con i sindacati di Air France. L’8 agosto il quotidiano Le Monde aveva riportato la notizia che Benjamin Smith, chief operating officer di Air Canada, era un probabile candidato.
E’ stata questa notizia ad alimentare gli attriti fra SNPL e il management della compagnia. I sindacati ritengono che la candidatura di Benjamin Smith “sarebbe facilitata dalla promessa di mantenere la vecchia guardia francese sul posto”. (3)Sulla premessa fatta dai vertici della compagnia che non è attualmente possibile per un candidato interno ottenere una posizione di rilievo, la SNPL ha invitato il consiglio di amministrazione a essere imparziale e a considerare i candidati con profili che soddisfano i bisogni vitali dell’azienda.
Secondo il sindacato dei piloti quando due anni fa Alexandre de Juniac è uscito, si è persa l’opportunità di trovare la persona ideale e l’errore non va ripetuto per la seconda volta, perché la compagnia potrebbe questa volta non essere in grado di recuperare.
In buona sostanza fa piacere vedere che non siamo i soli a credere che le fortune di una aerolinea dipendono in larga misura da una conduzione manageriale esperta, capace e competente possibilmente proveniente dall’interno.
Chiudiamo quindi riportando quanto da noi affermato in precedenza:
Non sarà invece che tutti gli altri hanno messo ai vertici della loro aerolinea personaggi che conoscevano il mercato dell’airline business, e noi ci siamo rovinati nominando il più delle volte personaggi che non avevano alcun background di questa industria? (4)
(1) Ci riferiamo alla nostra Newsletter del 16 agosto scorso: “Quanto è corretto il teorema mainstream su Alitalia?”
(2) Flightglobal, 9 agosto 2018, “Pilot body criticises process for recruiting AF-KL chief”
(3) come 2)
(4) come 1)
tratto da www.aviation-industry-news.com