Grazie all’iniziativa congiunta dei governi di Spagna e Italia, la Commissione Europea ha stabilito un ordine di riapertura scaglionato prima aprendo le frontiere interne e quindi consentendo l’ingresso da Paesi terzi.

In questo senso, rispondendo ai criteri dell’Unione Europea, il presidente del governo spagnolo, Pedro Sánchez, ha annunciato ieri l’apertura il 21 giugno delle frontiere con gli altri paesi dell’Unione Europea coincidendo con la fine dello stato di emergenza. Dal 21 giugno, quindi, viene rimosso anche l’obbligo di quarantena obbligatoria per chi entra in Spagna provenienti dai Paesi UE. I confini resteranno chiusi soltanto con il Portogallo, di comune accordo tra i due Paesi.

Nel caso dei Paesi che non fanno parte di Schengen, la riapertura inizierà dal primo luglio ma sarà graduale, conforme alla lista che definirà ne prossimi giorni la Commissione Europea.

Il governo considera l’apertura delle frontiere una delle misure essenziali per avviare il piano di promozione turistica che presenterà giovedì prossimo, progettato insieme ai rappresentanti del settore e in coordinamento con le regioni spagnole. Il recupero dell’attività turistica sarà una priorità, giacché si tratta di un settore che rappresenta oltre il 12% del PIL spagnolo e sarà “chiave” per la ripresa dell’economia.