Tecnologie emergenti e sicurezza, sostenibilità, nuovi modelli di lavoro e mobilità in evoluzione: sono i driver della trasformazione dei viaggi aziendali secondo la ricerca “Business Travel 2030. Sfide, opportunità e la trasformazione della gestione dei viaggi d’affari” commissionata dal Gruppo Gattinoni  a Travel for business (Community dei professionisti dei viaggi d’affari e della mobilità aziendale).

Nel 2023 la spesa delle imprese italiane nel segmento ha superato i 21 miliardi di euro (Oservatorio Business Travel e Travel Innovation),  sorpassando i livelli pre-pandemia. Lo scenario attuale e futuribile del business travel in Italia si compone di fattori interconnessi: tecnologie emergenti, rivoluzione culturale del lavoro, nuova definizione di mobilità, incidenza della componente sostenibilità che definiranno il modo in cui aziende e dipendenti si sposteranno e lavoreranno nei prossimi anni. Il Gruppo Gattinoni ha sondato necessità, visioni, opportunità e difficoltà dei protagonisti che devono confrontarsi e adeguarsi alle sfidanti evoluzioni del settore.

È in atto una profonda trasformazione. Il lavoro non si svolge più solo nella sede dell’azienda, si ridefiniscono spazi e tempi che si riflettono in una variata mobilità, quella quotidiana e nelle mappe dei viaggi aziendali.

Dallo smart working ai meeting on line, gli spostamenti per i viaggi d’affari implicano maggiore consapevolezza; di fronte a ciò come si adatteranno travel manager e agenti di viaggio? Obiettivo della ricerca è far emergere i nuovi trend, comprenderne gli sviluppi potenziali e trovare soluzioni proattive per le sfide che emergeranno.

Rosemarie Caglia, Ceo Travel for business, dichiara: “I travel manager stanno affrontando sfide in rapida evoluzione con uno spirito flessibile e strategico. Dai dati emerge chiaramente che l’intelligenza artificiale sarà un elemento cruciale nella gestione dei futuri travel program. Ma c’è una certezza: il metaverso non sostituisce, almeno per ora, il calore e la ricchezza degli incontri faccia a faccia.

Anche sul tema delle priorità, i travel manager hanno le idee chiare: viaggiare in modo più efficace e sostenibile. Mettendo al primo posto il ritorno sugli investimenti e la flessibilità, stanno plasmando un approccio strategico che rende ogni viaggio un investimento mirato e sicuro per il successo a lungo termine dell’azienda. La chiave del successo? La formazione. Le continue innovazioni nel settore dei viaggi richiedono una formazione costante da parte di tutti gli attori del settore per superare le sfide del futuro.”.

Elena Carlino direttrice commerciale Gattinoni Business Travel, afferma: “L’analisi dell’andamento dei business travel rivela una ripresa graduale ma costante del comparto, trainata dall’adozione diffusa di soluzioni ibride e digitali. Questo equilibrio, tra necessità di viaggio e nuove modalità operative, promuove una trasformazione duratura nel settore, con un’attenzione crescente verso la declinazione della flessibilità lavorativa, nelle sue innovative formule. In questo scenario il ruolo delle agenzie sarà sempre più quello di consulenza e supporto per offrire soluzioni tailor made. La personalizzazione si sviluppa in più ambiti, dalla classica consulenza di gestione della trasferta allo sviluppo e all’implementazione di soluzioni tecnologiche “su misura”, Un altro ambito in cui stiamo investendo molto è la sostenibilità per andare incontro alle richieste delle aziende sempre più attente al tema e pronte ad adottare politiche green.”

TECNOLOGIA PROTAGONISTA

Stando alla ricerca il 37% degli intervistati prevede che i tool basati sull’IA forniranno nuove prospettive, quali analisi avanzate, previsioni accurate e ottimizzazione dei costi. L’IA offrirà, inoltre, l’opportunità di acquisire maggiori consapevolezze in merito a strategie di viaggio e allocazione dei budget. Il 79% prevede che entro il 2030 le grandi aziende faranno un più ampio utilizzo dell’intelligenza artificiale e degli assistenti virtuali per la gestione dei viaggi.

Il bacino di intervistati si aspetta varie innovazioni entro il 2030. L’utilizzo di blockchain, per garantire la tracciabilità̀ e la sicurezza delle transazioni e dei dati relativi ai viaggi, riducendo i rischi di frodi e manipolazioni, è risultato rilevante ottenendo l’82% di approvazione. Il 77% si è detto interessato alla creazione di ecosistemi di viaggio interconnessi in cui le diverse fasi del viaggio (trasporto, alloggio, ristorazione, attività̀) sono integrate e personalizzate, per offrire un’esperienza olistica. Il 57% del campione prevede l’imminente integrazione di dispositivi indossabili e tecnologie biometriche per semplificare il check-in, il controllo dei documenti e la sicurezza durante i viaggi, integrazione che mira a rendere l’intero processo di viaggio più fluido e sicuro.  Il 57% proietta il focus sul metaverso a dopo il 2030.

SICUREZZA, LA GRANDE SFIDA

Per il 53% degli intervistati l’entusiasmo per l’innovazione tecnologica si accompagna alla preoccupazione per la protezione dei dati sensibili. Per il 48% di loro, privacy e gestione dei dati sono viste con reticenza dai viaggiatori aziendali, che chiederanno sempre più trasparenza. L’84% dei travel manager prevede di affrontare la sicurezza, collaborando con fornitori specializzati per ottenere informazioni sulle minacce globali. Un’ampia percentuale (81%) si concentrerà sulla promozione della formazione sulla sicurezza, organizzando sessioni per i dipendenti sui protocolli di sicurezza durante i viaggi aziendali; allo stesso modo, utilizzerà dati e analisi per valutare rischi e adottare misure preventive. Il 71% implementerà politiche aziendali rigorose, incluse scelte di alloggio sicure e protocolli di gestione delle crisi.

DAGLI ANALITYCS AL BENESSERE

Secondo il 43% la scommessa principale per le aziende sarà l’adattamento a smart working, workation, bleisure e alle richieste di servizi più personalizzati e flessibili per ottimizzare i viaggi di lavoro. Non solo, per il 71% degli intervistati, incoraggiare lavoro da remoto con strumenti digitali rappresenta un’opzione percorribile, anche in ottica di sostenibilità. I travel manager coinvolti nella ricerca incoraggiano a viaggiare in un’ottica più responsabile con un approccio maggiormente umanistico e olistico.

Salute, benessere psicofisico, sociale e relazionale dei dipendenti si ripercuote sulla produttività aziendale come è stato dimostrato anche dal fenomeno delle “grandi dimissioni”. Il 50% degli intervistati si aspetta che le policy aziendali porranno sempre più enfasi sul benessere psicofisico dei viaggiatori d’affari. Il benessere dei dipendenti-viaggiatori rappresenta, dunque, un imperativo aziendale, specialmente alla luce del fenomeno “great resignation” che ha evidenziato la necessità di creare un ambiente lavorativo che risponda alle esigenze e al benessere dei dipendenti.

Per raggiungere questo obiettivo è necessario adottare un approccio multifunzionale, eliminando le barriere comunicative  e facendo dialogare tutti i ruoli interessati dal processo. Il coinvolgimento di diverse parti interessate e la collaborazione tra vari dipartimenti aziendali è cruciale: il 40% dei Travel Manager riconosce questa necessità e dichiara che si impegnerà a collaborare con altri dipartimenti per sviluppare una cultura del benessere nei viaggi d’affari.

LA MOBILITÀ PIU’ RIVOLUZIONARIA: DOPO IL 2030

I mezzi della mobilità sono naturalmente connessi al tema della sostenibilità. Gli intervistati dividono il panorama in due fasi temporali. Nei prossimi anni daranno priorità a mezzi di trasporto a emissioni zero (veicoli elettrici o a idrogeno) e si aspettano di essere chiamati a collaborare con piattaforme che integrano tutti i servizi di mobilità, per viaggi intermodali.

La grande sfida di fatto arriverà dopo il 2030 con l’esplorazione di nuove forme di mobilità, tra le quali veicoli aerei a decollo e atterraggio verticale (VTOL), e sistemi come Hyperloop (91%), oppure mezzi di trasporto a guida automatizzata per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e ridurre gli impatti ambientali (80%). Potrebbero, infine, emergere altri attori e opzioni di mobilità ancora più innovative, tra cui i roboshuttle (minibus autonomi condivisi da quattro a otto posti) o gli aerotaxi urbani.

FORMAZIONE, IL MUST

Il contesto socio-economico nazionale nel quale operano i travel manager richiede grande capacità di adattamento: il 56% degli intervistati ha individuato come essenziale la necessità di investire nella formazione e nell’addestramento del personale e il ruolo cruciale che giocherà la formazione nei prossimi anni è principalmente legato a due ambiti: tecnologia e sicurezza.