di Stefano Modena

 

Sicilia, Sardegna, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata e Isole minori sono le mete più ambite dai turisti. Secondo un sondaggio di Fiavet-Confcommercio il 42% delle agenzie ha prenotazioni estive per la Sicilia, seguono la Sardegna al 40%, la Puglia al 39% e la Calabria al 26% e chiude la Campania con il 17%, di cui il 14% è diretto verso Costiera Amalfitana.

Tra le destinazioni delle vacanze al mare rientrano anche quelle del Centro Italia, tra cui spiccano la Toscana, che raccoglie il 5% dei pacchetti turistici, Rimini e Riccione (2,89%), le Marche, la Rivera di Ulisse nel Lazio e l’Abruzzo.

Tra le città d’arte, meta preferita dei clienti straniere, Roma e Firenze rappresentano ognuna a pari merito il 12% delle preferenze, seguite da Venezia all’8,7%. Per quanto riguarda la montagna il Trentino raccoglie il 2,8% di pacchetti venduti in agenzia di viaggio, seguita da Valle D’Aosta e Valtellina. Analoghe percentuali registrano i laghi, soprattutto quelli Lombardi, con una netta preferenza per il Garda.
Per quanto riguarda il Mediterraneo le Crociere che toccano diverse destinazioni sono il prodotto più richiesto. Grecia e Spagna confermano la tendenza positiva anche per quest’estate, mentre il Portogallo segna un recupero rispetto al passato.


Nel segmento delle vacanze più economiche si rinnova l’interesse per l’Albania, anche se meno che nel 2023, e in Grecia e in Spagna vengono cercate nuove destinazioni, meno note e meno costose. L’Egitto invece registra una battuta d’arresto, anche se Sharm El Sheikh resta una destinazione con buone performance.

Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet, ha dichiarato: “Dal dialogo con le agenzie associate ci accorgiamo che i grandi classici del nostro turismo non sembrano mutare: un turismo che quest’anno soffrirà forse anche di meno dei riflessi dell’inflazione, ma è innegabile che il potere d’acquisto è mutato nel post pandemia, come le scelte delle persone. Il turismo organizzato è ancora più di prima un’opzione sicura, soprattutto per le famiglie, ma è cambiata la tipologia di vacanza: si fa più breve, si cercano di tagliare i costi, e si cerca sempre più la sostenibilità ambientale e sociale nelle strutture, nelle destinazioni, nei mezzi di trasporto”. “Infine – ha concluso Ciminnisi – è innegabile che potremmo anche quest’anno pagare le conseguenze del cambiamento climatico: in Sicilia, meta preferita tra i pacchetti venduti, si fanno sentire i problemi di siccità che non riguardano solo l’agricoltura, ma comportano costi non indifferenti a tutta la filiera del turismo”.