di Tiziana Conte

L’Italia è al primo posto in Europa e il secondo nel mondo per numero di congressi svolti nel  2023 e le ultime proiezioni confermano il posizionamento anche per il 2024. Il quadro, più che positivo per il comparto, emerge dai dati diffusi in Campidoglio nell’ambito della quarta edizione di Italian Knowledg Leaders, organizzata da CBI con il supporto della Conferenza dei rettori delle università italiane, alla presenza della ministra del Turismo Daniela Santanchè. 

Per conquistare la vetta della classifica europea l’Italia, stando ai dati diffusi da IKL, ha superato la Spagna che mantiene la seconda posizione davanti a Francia, Germania e Regno Unito.  Soddisfazione espressa dalla Ministra che nel ringraziare i protagonisti, gli imprenditori e le associazioni di categoria che hanno reso possibile i brillanti risultati  avverte: “La concorrenza è alle porte e per mantenere le posizioni raggiunte dobbiamo puntare sulla qualità, non sulla quantità; sulla gestione dei flussi, su nuove infrastrutture e sulla formazione.”

L’Italia è il Paese che vanta il maggior numero di città nella top 100 mondiale, ben 7, una in più rispetto al 2023. Spicca il risultato di Roma al 7° posto, per la prima volta in top 10, con ben 40 congressi in più rispetto al 2023. Un risultato che come ha sottolineato nel suo intervento  l’assesore al Turismo e grandi Eventi di Roma, Alessandro Onorato, “dimostra che la nostra città  è cresciuta molto grazie al sistema infrastrutturale”. La classifica ICCA  che pone al settimo posto Roma nel 2023,  per numero di congressi internazionali, ben 119, “segna un importante passo in avanti”. L’Assessore ha fatto sapere che “i grandi eventi offrono ai visitatori un motivo per tornare e danno occasione per soggiornare più a lungo.”

“ll Paese dimostra una grandissima capacità, in particolare per i congressi di grandi dimensioni (sopra le 500 persone), di convertire il numero di knowledge leaders presenti sul territorio in congressi confermati – ha fatto sapere Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia –  In questo senso, con una cifra che sfiora il 40%, l’Italia è al secondo posto in Europa dopo la Spagna (47%) e davanti alla Francia (33%).

Guardando soltanto al 2023, invece, l’Italia è al primo posto per numero di congressi svolti (553), seguita da Spagna (505) e Francia (472). Inoltre, in base ai congressi già svolti e a quelli in programma, il paese risulta al primo posto anche per il 2024, con un totale di 540 appuntamenti, contro i 459 della Germania e i 459 della Spagna. Dati che certificano la forza di un settore che contribuisce per circa il 20% all’intero dei flussi turistici nazionali.

Durante l’evento sono stati premiati i 27 leader della conoscenza italiana che, dal campo della medicina a quello dell’ingegneria, dalla fisica allo sport, dall’agricoltura alle scienze sociali, hanno saputo distinguersi facendo crescere, con il loro contributo, il ruolo dell’Italia nell’orizzonte del turismo congressuale.

“I risultati che collocano l’Italia in una posizione di preminenza su scala europea sono direttamente proporzionali all’impegno profuso dai leader della conoscenza italiana che abbiamo premiato oggi”, ha aggiunto la presidednte del CBI, “adesso la sfida sarà rimanere in alto”. Sono stati inoltre assegnati i primi premi nazionali IKL per il “Congresso inclusivo” e per il “Congresso sostenibile”.

Durante l’evento si è svolta la tavola rotonda dal titolo “Congressi nel Sud Italia: esperienze ed analisi di sfide e opportunità” dal quale è emerso che nel Mezzogiorno si concentra il 20% delle strutture che attraggono ogni anno turismo congressuale e vi si trova, inoltre, 14% del capitale intellettuale del Paese. Il focus  ha consentito ad esperti e istituzioni di confrontarsi sulle grandi potenzialità di espansione che il segmento del turismo congressuale può ambire ad esercitare in questa importante porzione del Paese.