Egregio direttore un interessante domanda che pongo a tutta la nostra filiera: quanti clienti perdono le agenzie di viaggio e i tour operator italiani grazie al decreto Monti sul redditometro?
Molte agenzie, non solo al Nord ma anche qui a Napoli hanno perso i clienti a favore delle agenzie straniere, difatti tutti i clienti hanno paura dei parametri imposti dal governo e prenotano quindi direttamente i viaggi all’estero o su Internet nei siti stranieri. Chi è rimasto colpito? Le agenzie di viaggio e i tour operator italiani che come sempre non reagiscono.
Forse una riflessione tutti insieme la dovremmo fare e chiedere a tutte le associazioni che ci rappresentano di intervenire presso il governo in modo da risolvere questo problema che si aggiunge ai tanti già presenti alla nostra categoria che sempre più fa diventare gli agenti di viaggio una razza in via di estinsione
Cordiali saluti
Cesare Foà
Fancy Tour
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Segnalo identico problema raddoppiato dal fatto che ci sono agenzie svizzere che vendono pacchetti con resort di nostri t.o. con sconti del 20/30% , quindi guadagnano sul prezzo e sugli eventuali controlli fiscali …
Cesare, grazie per aver esposto questo problema che riscontriamo anche noi Tour Operator
spero che qualche associazione ci dia ascolto
Non è un problema di poco conto, di certo. Ma il redditometro introdotto da Monti, è fatto solo ed esclusivamente per trovare chi evade fiscalmente. Come dire, se dici di guadagnare 10.000 euro l’anno, di certo non ti puoi permettere un resort in alta stagione alle Maldive che ne costa 5.000 a persona.
Ce ne sono molti altri di problemi per le quali le associazioni di categoria dovrebbero farsi sentire e rappresentarci in maniera molto piu’ incisiva.
A partire dal fatto che i clienti DEVONO TORNARE IN AGENZIA e non essere incentivati all’acquisto sul web e a stabilire anche le varie commissioni per tutte le agenzie che devono essere uguali, senza distinzione tra le adv svizzere, tra i portali, i gruppi di acquisto e i franchising. Iniziamo anche noi del settore a fare cartello come fanno tutti gli altri comparti economici.
In una situazione di crisi e di lacrime come oggi, bisognerebbe un attimo abbandonare il concetto di libero mercato, per far rientrare qualcosa nelle nostra casse oramai vuote da tempo.