Le Associazioni rappresentanti le Compagnie Aeree, Assaereo ed IBAR, il Comitato Utenti e l’AOC di Fiumicino concordano con l’affermazione riportata da alcuni organi di informazione ed attribuita al Vice Presidente di Edizione srl, holding che controlla Gemina-AdR, Dott. Gianni Mion; nell’intervista riportata in virgolettato si afferma che “L’Aeroporto di Roma Fiumicino fa schifo, è il peggiore d’Europa”.

Verrebbe da chiedersi di chi è la responsabilità di tale situazione e varrebbe anche la pena di domandarsi se le tariffe finora pagate da compagnie aeree e passeggeri per l’utilizzo di un aeroporto inefficiente siano giustificate oggi e se lo siano state negli anni passati. Ed ancora, come saranno ricompensate le compagnie aeree e i passeggeri per i danni ed i disagi che continuano a subire?

Si ricorda- tramite nota stampa Assaereo- che la normativa vigente prevede che le somme investite dalle società di gestione aeroportuale possono determinare un aumento delle tariffe solo a seguito dell’effettiva entrata in servizio dell’opera stessa.

Le tariffe e i disagi per passeggri e compagnie aeree

Le tariffe presentate da ENAC e ADR dimostrano, al contrario, l’intenzione di garantire alla Società Aeroporti di Roma l’ottenimento di una sorta di pre-finanziamento, indipendentemente dalla messa in esercizio di nuove infrastrutture, assicurando altresì al gestore una remunerazione del capitale investito superiore di circa il doppio rispetto agli altri hub europei. Tale eventualità è nettamente respinta dalle compagnie aeree che ribadiscono l’invito alle Autorità competenti ad un rigoroso rispetto delle norme comunitarie e nazionali vigenti nonché l’indisponibilità a ratificare decisioni già assunte, come peraltro accaduto nella prima fase dell’iter del Contratto di Programma ENAC-ADR.

 In pratica, come già annunciato nel comunicato stampa congiunto del 13 settembre, se verranno approvate le tariffe previste dal nuovo contratto di programma, i passeggeri e le compagnie aeree, pur in assenza di alcuna nuova opera, dovranno pagare mediamente il 50% in più per un aeroporto il cui grado di efficienza è piuttosto in dubbio.