Si è svolto ieri a Malpensa un presidio organizzato da USB (Unione sindacale di Base) a cui hanno partecipato dipendenti della società Meridiana fly, assistenti di volo – piloti – personale di terra.
Alla base della protesta dei lavoratori, la decisione dell’AD del gruppo di ricorrere ad una massiccia cassa integrazione per circa i 2/3 della forza lavoro.
Tale ricorso agli ammortizzatori sociali deriva dalla decisione di dismettere dalla flotta Meridianafly i 2 moderni Airbus330 di lungo raggio e progressivamente altri 7 tra Airbus 320 e 319 del gruppo e di avviare Meridianafly ad una flotta residuale nel 2015 di soli 17 aerei.
L’adesione alla manifestazione è stata massiccia secondo le fonti USB: più di 200 dipendenti Meridianafly, in maggioranza assistenti di volo, hanno sfilato per l’aeroporto di criticando un “piano industriale” che di fatto prevederà lo smantellamento della base di Malpensa, secondo dopo la chiusura di Firenze, ed il progressivo ridimensionamento delle altre basi operative.
Sono a concreto rischio 1500 posti di lavoro su 2000 di Meridiana fly, secondo USB.
La grave situazione di Meridiana si inserisce in un panorama nel quale tutti i vettori nazionali vivono momenti di difficoltà.