Quando lo gnomo diventa un gigante..Anche il mondo del turismo si getta a capofitto sulle piattaforme dei social network  e cerca di far risvegliare la politica e di mettere in atto progetti concreti. Sono numerosi i gruppi  e la pagine nate su Facebook che riuniscono la categoria per condividere, forse, nuove idee.  Ma più che altro si cerca di agire con metodi nuovi e visibilità diversa, mentere le problematiche  del comparto, onestamente, sono già piuttosto note, alcune vantano quasi 20 anni di anzianità.. Innumerevoli i “tavoli di lavoro”, le “sinergie” e gli accordi con le istituzioni, promesse politiche mai mantenute. Ora arriva il social e riparte la speranza. Tra i gruppi attivi segnaliamo Basta Oneri agli Agenti di Viaggio, Agenti di viaggio per passione, Siamo Agenti di Viaggio mica Mago Merlino, Travel Agency, l’ultimo nato Votiamo per il Turismo e Un voto per il Turismo, ci scusiamo se ne dimentichiamo qualcuno.Questa tendenza è in linea con il nuovo osservatorio Demos, realizzato in collaborazione con Coop (Ass. Nazionale cooperative consumatori) e pubblicato sul quotidiano Repubblica, che analizza il rapporto degli italiani con la rete e gli intrecci esistenti con il mondo dell’informazione e il coinvolgimento politico.

Su un complesso di 36 milioni di italiani presenti in rete, pari al 58,4% della popolazione, una parte legge quotidiani online, discute, e partecipa anche via internet al mondo della politica seguendolo su Facebook e su Twitter: si tratta di una vera e propria community web e una realtà ormai consolidata con un suo preciso profilo socio-demografico.

Demos nella sua analisi differenzia tra cives.net (coloro che “navigano con impegno”, cioè che si informano e discutono di politica su blog e social network e che oggi ruotano attorno al 29%); individuano poi gli infonauti (coloro che semplicemente si limitano ad informarsi, ma non partecipano a discussioni politiche, e che si attestano al 14-15%) e infine gli internauti (coloro che navigano in rete però non si informano e non discutono di politica, ma che sono in crescita al 15%).

Per quel che riguarda il rapporto con la rete, l’85% dei cosiddetti cives.net usano internet ogni giorno, lo fanno collegandosi anche con apparecchi mobili, come smartphone e tablet, e sono membri di comunità online; usano quindi internet in modo competente e articolato.

 Che sia la nuova strada per risvegliare il turismo  e gli addetti ai lavori dal torpore, l’importante è selezionare i veri esperti, perchè il web tutto fonde e confonde, prima che la crisi, l’inesperienza o la voglia di visibilità ferisca ogni buona intenzione.

M.I.