Oltre all’evidente crisi del turismo, emerge anche la difficoltà del settore ristorazione, legato anche ai flussi turistici.
Nel solo 2012 le imprese che hanno avviato l’attivita’ sono state oltre 16.000 con un numero di cessazioni di 25.678 unita’, facendo registrare un saldo negativo di 9.345 imprese. Nel primo semestre del 2013 hanno avviato l’attivita’ 9.985 imprese mentre 14.871 l’hanno cessata. Questi gli allarmanti dati forniti dalla Fipe-Confcommercio in occasione della presentazione della nuova collana ‘Le Bussole’ con il primo volume ‘La ristorazione’, guida per gli imprenditori, vecchi e nuovi, per trovare idee per le loro aziende e per promuovere i loro locali. Nel dettaglio, la spesa delle famiglie per ristorazione vale 73 miliardi di euro (anno 2012), pari al 35% dell’intera spesa alimentare. Dopo Spagna e Gran Bretagna, l’Italia e’ il Paese europeo con la maggiore incidenza dei consumi alimentari fuori casa sul totale della spesa alimentare (35% a fronte di una media europea del 32%). In termini di spesa pro-capite gli italiani spendono in ristorazione circa 1.200 euro l’anno, il 32% piu’ dei francesi e il 53% piu’ dei tedeschi. Insomma, siamo il terzo mercato europeo. Ricco e articolato e’ il panorama imprenditoriale con piu’ di 100 mila ristoranti e 157 mila bar.
Tanti punti di ristorazione, ma anche tante aziende che falliscono – osserva la Fipe – nel tentativo di farsi strada in un contesto cosi’ frammentato. Difatti, il settore si caratterizza da sempre per un elevato turn over imprenditoriale. Aumenta, al contempo, l’avvio di nuove attivita’ da parte di imprenditori stranieri. Nel settore ce ne sono oramai piu’ di 40 mila attivi principalmente nelle tradizionali attivita’ di ristorazione.