Nella nuova direttiva europea sui diritti consumatori più trasparenza per il tutto compreso
Secondo i dati che emergono dal Consumer conditions index 2012, gli italiani si sentono consumatori poco tutelati – Questo emergere da un’indagine che, a partire dal 2008, verifica annualmente la condizione dello sviluppo della tutela dei consumatori in Europa e lo stato di implementazione del Mercato Interno. L’indice è complesso e si basa su una serie di indicatori suddivisi in cinque macro-aree: percezione della tutela, pratiche illegali, reclami, composizione delle controversie, sicurezza dei prodotti. Il nostro Paese si ferma a quota 56 contro una media europea di 62, lontana da Finlandia e Regno Unito (indice 73) o Paesi Bassi e Lussemburgo (70). Inferiore alla media (e in calo) anche la quota di italiani che ha fiducia nelle pubbliche autorità per la tutela dei propri diritti (48% contro il 59%) o che non è diffidente nei confronti dei venditori (49% contro il 59%). Quanto alle controversie, solo tre italiani su dieci hanno trovato facile accedere alle soluzioni alternative (44% la media europea) come riporta Consumers Forum
Importante è il recepimento della nuova Direttiva Europea sui diritti dei consumatori che modifica il Codice del Consumo per contribuire.
In particolare, lo schema di decreto legislativo prevede il consenso scritto per i contratti telefonici,più giorni per esercitare il diritto di recesso, maggiore trasparenza per i contratti “tutto compreso” e lo stop ai costi immotivati per l’uso di carte di credito e moneta elettronica, nonché rimborsi più rapidi (14 giorni) in caso di recesso dal contratto e più diritti ai consumatori per le vendite online.