Tris d’assi: arte, cibo e paesaggio. Dall’indagine di Customer Care dell’Osservatorio Turistico Nazionale Isnart-Unioncamere, svolta ai turisti italiani e stranieri che hanno trascorso una vacanza in Italia, emerge innanzitutto, nauralmente, l’immenso patrimonio artistico e culturale del nostro Paese (indicati dal 7,3% dei turisti italiani e dall’11,8% degli stranieri) e, quasi a pari merito, i tanti prodotti enogastronomici che caratterizzano le nostre destinazioni (9,7% dei turisti italiani, 8,6% degli stranieri).“Meravigliosa, spettacolare, straordinaria” tra gli aggettivi più utilizzati per descrivere l’immagine di Italia che è nella mente dei turisti, stranieri in testa.
Roma, Venezia e Firenze, salde in cima alla classifica delle città più menzionate nella top 20 dell’immaginario turistico di italiani e stranieri.
E tra le regioni? Quali sono le prime cose che vengono in mente quando si parla di loro?Sole e mare certo, montagne, neve e città d’arte ma anche le produzioni enogastronomiche tipiche locali che identificano quel territorio al pari delle risorse culturali e paesaggistiche, dell’artigianato locale e degli antichi mestieri, tutti elementi che entrano a pieno titolo nell’immaginario turistico delle nostre destinazioni.
Ed ecco che da Nord a Sud ritroviamo, tra i numerosi fattori che le contraddistinguono, anche quegli “ambasciatori del made in Italy” che tanto ci invidiano gli altri Paesi.Tra questi: per il Piemonte Torino, la Mole Antonelliana e il Museo Egizio, la Fiat ed i giochi olimpici del 2006, i formaggi, il cioccolato ed i gianduiotti, le Langhe e il Po, per la Valle d’Aosta la neve e le piste da sci, Aosta e il Parco del Gran Paradiso, la fontina, la fonduta ed i mercatini di Natale, per la Lombardia il Duomo di Milano, i laghi, gli affari, la moda e lo shopping, il panettone e la cotoletta, per la Liguria la riviera, la focaccia, il basilico, il pesto e l’olio, i delfini e i fiori, per il Trentino Alto Adige la neve, le Dolomiti e la Val Pusteria, Trento ed i piccoli paesini, il formaggio e il miele, per il Veneto Venezia e Verona, il Porto di Chioggia e il Lago di Garda, le gondole, il baccalà e la polenta, l’artigianato e le murrine, per il Friuli Venezia Giulia Trieste e la montagna, la bora e l’artigianato, per l’Emilia Romagna l’essere una destinazione “per bambini”, ma anche la piadina romagnola, le lasagne alla bolognese, i tortellini, Bologna e l’Università;per la Toscana Firenze, il Palio di Siena e la Torre di Pisa, i cantucci, il panforte e il Lardo di Colonnata, l’artigianato e l’architettura, per l’Umbria Assisi e la spiritualità, le colline, Perugia, il Lago di Castiglione e Gubbio, l’artigianato, l’olio e i formaggi, per le Marche i colori dei suoi paesaggi, la qualità della vita, l’arte ed il made in Italy, per il Lazio Roma, San Pietro e il Papa, il Colosseo, Piazza di Spagna, i Fori Imperiali e la porchetta;
per l’Abruzzo le riserve naturali, i vigneti, gli arrosticini ed i confetti di Sulmona, per il Molise le risorse naturali, i borghi ed i tartufi, per la Campania innanzitutto “la famiglia”, ma anche la pizza, le sfogliatelle, la pastiera, i limoni di Sorrento e il limoncello, il Vesuvio, Napoli e la Costiera Amalfitana, la Reggia di Caserta, Ischia, Capri e Pompei, per la Puglia i Trulli e Alberobello, la Taranta e la Pizzica, Gallipoli, il Salento, le orecchiette, i cavatelli, l’olio e le pittule, San Giovanni Rotondo, il Parco del Gargano e le Grotte di Castellana, per la Basilicata i Sassi di Matera, il Parco del Pollino e il Castello di Melfi, il caciocavallo, il pane cotto e il baccalà, per la Calabria la nduja, il peperoncino, la Cipolla di Tropea, l’Amaro del Capo, il Parco della Sila, il Castello Aragonese e il Parco del Pollino, per la Sardegna le riserve naturali, il relax e la famiglia, per la Sicilia la storia antica e il Gattopardo, la granita, la mandorla, la caponata e la cassata siciliana, il Tempio di Agrigento, il Barocco siciliano, le Isole Eolie e il Teatro di Taormina1.