di Cecilia Emiliozzi.
In collaborazione con Associazione Civita e Quadriennale di Roma, esce “Terrazza. Artisti, storie, luoghi in Italia negli anni zero”, volume in doppia edizione italiana ed inglese che prova a capire le tendenze artistiche in Italia dopo il Duemila
L’idea di una visuale ampia, di un orizzonte aperto, di un panorama ricco e articolato: a questo richiama la “terrazza” che quattro giovani operatori del mondo dell’arte hanno inserito nel titolo del loro volume appena uscito per Marsilio Editore.
“Terrazza. Artisti, storie, luoghi in Italia negli anni zero” è infatti un’indagine sull’arte italiana a 360 gradi, molto diversa da quelle che siamo abituati a vedere. Lo sguardo su questo primo decennio del Duemila vuole essere privo di paletti ideologici e tiene conto oltre che di singole individualità, anche dei contesti -spesso complessi- in cui le esperienze artistiche nascono e si formano. Da qui, nessun approccio classificatorio, nessuna tesi, nessun punto di vista che sia troppo rigoroso e definitivo.
Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto, Costanza Paissan partono dal presupposto che sebbene la prospettiva sia molto ravvicinata, sia già possibile osservare dei tratti caratteristici di questo periodo, purché naturalmente si sia sempre pronti a includere ulteriori considerazioni. Innanzitutto, già rispetto agli anni ’90, sono profondamente cambiati i “luoghi dell’arte”. Si sono moltiplicati, anche grazie alle nuove tecnologie, e agli spazi tradizionali si sono aggiunti spazi non profit, fondazioni, progetti d’arte pubblica, riviste e blog.
Queste forme alternative di produzione e organizzazione dell’arte hanno modificato anche la committenza, il modo di comunicare, le aspettative e la fisionomia del pubblico. E’ inevitabile che sia tutto in divenire, perché oggi -forse uno dei concetti portanti del libro- è la realtà ad essere multiforme e gli artisti ne sono profondamente condizionati. Ecco perché accanto ad una dimensione individuale va sempre considerato un “ambiente” all’interno del quale gli artisti sono inseriti, al punto che quasi non si riesce a distinguere fra gli attori e la scena che occupano. Realizzato con la partnership di Associazione Civita e Quadriennale di Roma, “Terrazza” è un bel lavoro di ricerca, di cui colpisce l’apertura: una realtà -come quella attuale- spinge a porsi domande piuttosto che a dare risposte che rischiano di diventare immediatamente obsolete.I
60 artisti presi in esame sono presentati attraverso il loro lavoro e, pur nella loro particolarità, anche come rappresentanti di inclinazioni, rotte, tendenze più ampie. “La mappatura dell’arte contemporanea italiana” -sostiene Jas Gawronsky, Presidente della Quadriennale-“rivela l’impegno a promuovere le energie creative del nostro paese, anche in un contesto globale”. Va detto infatti che uno dei meriti del libro è la doppia edizione italiano e inglese, proprio per testimoniare l’esigenza di confrontarsi con il mondo intero, dove i confini sono sempre più labili.
Gianni Letta, Presidente di Civita, ha invece sottolineato il valore culturale dell’iniziativa perché ” creare conoscenza intorno alla produzione artistica genera nel pubblico la capacità di vedere quel che accade e dà il senso di una civiltà viva”. In un mondo in cui stabiliamo continuamente contatti, in cui la geografia non è più un limite e dove le contaminazioni ed i rapporti fra culture diverse sono sempre più frequenti, un’opera non può essere esaustiva: può cercare -come fa questa- di allargare al massimo il proprio orizzonte per comprendere più elementi possibili e costituire uno spunto per un dialogo che continua.
Cecilia Emiliozzi
“Terrazza. Artisti, storie, luoghi in Italia negli anni zero”
di Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto, Costanza Paissan
Marsilio Editori, 496 pp, 45 euro
“Terrazza. Artists, Histories, places in Italy in the 2000s”
by Laura Barreca, Andrea Lissoni, Luca Lo Pinto, Costanza Paissan
Marsilio Editori, 496 pp, 45 euro