Il turismo mondiale è un settore che continua a godere di buona salute. Per quanto riguarda l’Italia, nell’arena della competizione tra mete turistiche internazionali, la graduatoria 2014 conferma il nostro Paese al 5° posto per gli arrivi di turisti stranieri e al 6° posto per gli introiti”. Sono alcuni dei dati dello scenario delineato oggi a Lecce da Cristiano Radaelli, commissario straordinario dell’Enit, intervenuto al convegno “Big & Open: dati e comunità a supporto della smart city”.
“Il trend positivo del turismo – puntualizza Radaelli – non deve tuttavia sottacere il problema della competitività del sistema turistico italiano di fronte alle sfide che si impongono a livello mondiale, con l’inserimento forte di nuovi Paesi sia dal lato della domanda (Cina in primis) sia dal lato dell’offerta (destinazioni nuove o consolidate ma rinnovate nei prodotti turistici)”. Il turismo italiano si trova in una situazione di decrescente competitività, dovuta alla compresenza di criticità strutturali e congiunturali, a cui si aggiunge la limitata capacità di innovare e di seguire i trend di cambiamento provenienti anche dai processi digitali.
Nel settore dei viaggi, il cambiamento delle abitudini e dei consumi sta determinando una crescente “indipendenza” del turista. Si creano così nuovi segmenti di clientela che è possibile intercettare solo dotandosi di strumenti tecnologicamente avanzati che permettano, in particolare al turista straniero, di conoscere e “acquistare” l’Italia. Le attitudini e i comportamenti dei viaggiatori sono infatti sempre più “social” e “digital”. “In questo senso il digitale diventa un driver competitivo assai potente”.