Coinvolgimento di tutte le associazioni di categoira
Ritorna il dibattito istituzionale sul turismo. Sul settore, sempre controverso, aleggiano numeri positivi che indicano una ripresa, ma anche dai forti cambiamenti che si annunciano nel quadro normativo di riferimento. E’ quanto emerso nel convegno “Orizzonte 2020: quali risorse per il turismo”, promosso dall’Osservatorio Parlamentare per il Turismo.
Da anni, nel mirino delle imprese del settore, c’è la forte disomogeneità della programmazione turistica regionale, a cui dovrebbe porre fine la Riforma del Titolo V della Costituzione, che riporterà allo Stato le competenze in materia, come ha spiegato il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini, come riporta Askanews.
“Le norme del Titolo V che adesso vengono modificate sono la causa principale di qesti anni sbagliati, in un certo senso perduti, in cui, anzichè promuovere l’Italia all’estero come Paese, sul piano internazionale c’è stata una promozione frammentata delle singole Regioni – ha detto il ministro -. Il Titolo V riporta questo nelle mani dello Stato, ma noi farlo vogliamo ugualmente, insieme alle Regioni, anche in attesa che la Riforma Costituzionale completi il suo percorso attraverso l’Enit, che nasce esattamente per questo: soprattutto fuori dai confini europei il Paese deve promuoversi come un unico Paese e non avere una presentazione frammentata e dispersiva tra le singole Regioni”.
Si fa dunque concreta la possibilità di entrare in una stagione diversa, ha detto Franceschini, che ha promesso un’attività di sostegno alle imprese del settore attraverso incentivi, risorse e regole da individuare insieme ai protagonisti.
Un intervento molto apprezzato da Ignazio Abrignani, presidente dell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo: “Oggi l’aspetto che più mi ha colpito del ministro è la sua intenzione di procedere al Piano strategico del Turismo in Italia coinvolgendo tutti gli operatori. Ha parlato di una tre giorni da programmare ad aprile, ma sopratututto anche da questo palco, che ripeto, vede oggi la presenza di tutte le associazioni di categoria oltre ad altri esponenti, ha dato l’indicazione che lo Stato si muoverà in accordo con chi si occupa veramente di turismo, perchè molto spesso la competenza è mancata in questo settore, e allora che un politico si dedichi e soprattutto si faccia consigliare da chi di turismo ne sa, è secondo me uno dei motivi per cui forse un po’ di ottimismo può venir fuori”, ha concluso Abrignani.