Le sigle confederali del settore della produzione e dell’intermediazione di viaggi e turismo di Confcommercio accolgono con insoddisfazione la proroga di soli 6 mesi definita sul “filo di lana” dal Governo per la chiusura del Fondo di Garanzia.
La normativa che garantisce il Cliente rispetto ai rischi di insolvenza e/o fallimento dei fornitori di pacchetti di viaggio è stata riformata di recente dopo un lungo iter in sede di Commissione europea e pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea lo scorso 11 dicembre. In contemporanea però le Autorità Nazionali, dopo averlo annunciato più volte, ribadivano la volontà di dismettere, al 31.12.2015, l’apposito “Fondo di Garanzia” in vigore in Italia e gestito dal MIBACT.
Le Aziende italiane del settore, e nello specifico il comparto unito di Confcommercio, manifestano fermamente la volontà di adempiere agli obblighi europei in merito alle garanzie per il Cliente viaggiatore ma non ritengono che 6 mesi siano sufficienti allo Stato italiano per adeguarsi per tempo alle nuove norme in materia di garanzia per i consumatori di pacchetti di viaggio e alle Imprese per costruire un più funzionale strumento privatistico di concerto, da un lato, tra Fornitori di pacchetti di viaggio e Fornitori di prestazioni assicurative specifiche e, dall’altro, con il MIBACT. La richiesta di slittamento dei due anni coincide infatti con i tempi di attuazione della direttiva.
Le proposte delle sigle aderenti a Confcommercio sono:fornire al nostro cliente finale le migliori garanzie per acquistare con tranquillità pacchetti di viaggio;garantire al comparto turistico italiano pari condizioni di costo rispetto alla concorrenza europea;garantire la corretta efficienza operativa ed efficacia d’intervento come richiesto dalle nuove norme europee.