“Internet e associazioni, una concorrenza sleale”: l’allarme dei tour operator (Estense.com)
Riceviamo e pubblichiamo quanto inviatoci da Assoviaggi.
Assoviaggi: “Gli altri operatori non soggetti agli stessi obblighi”. E sul piano locale si chiede più attenzione al turismo in bassa stagione
“Le agenzie di viaggio rischiano di morire nel silenzio senza che nessuno se ne accorga, nonostante svolgano un servizio fondamentale per il territorio”. È un vero e proprio allarme quello lanciato dal presidente provinciale di Confesercenti – Assoviaggi, Amalio Guerra, che chiede alle istituzioni politiche di prendere provvedimenti per modificare quella “normativa inadeguata e non tutelante” che contraddistingue il settore. In particolare per quanto riguarda il mancato recepimento della legge regionale 7 del marzo 2013, che descrive i requisiti finanziari e professionali per chi vuole svolgere questo tipo di attività.
Con l’avvento di internet, oltre che in un contesto di stagnazione economica, si sono infatti moltiplicate le attività e le iniziative che, a prezzi inferiori rispetto alle normali agenzie di viaggio, propongono di svolgere la stessa attività. Un problema che secondo Guerra investe in particolare il mondo dell’associazionismo (culturale, religioso, sportivo e molto altro), che ogni anno propone centinaia di pacchetti-viaggio e di offerte analoghe, ma senza garantire ai clienti le stesse tutele e lo stesso livello di professionalità. Mentre le agenzie di viaggio negli ultimi tre anni sono scese da più di 12.000 in Italia a meno di 9.000. “Chi fa attività commerciale è un’impresa a tutti gli effetti afferma Guerra – ma in Italia abbiamo una legge che lascia la porta aperta a tutti gli operatori non professionali, che non solo non devono avere alcuna autorizzazione, ma spesso non rilasciano neanche garanzie ai propri clienti”. E che negli anni, secondo il presidente di Assoviaggi, hanno ‘rosicchiato’ quote di mercato addirittura superiori a quelle delle normali agenzie turistiche. Altro rischio per Guerra è legato all’eccessiva abitudine al viaggio ‘fai da te’ prenotato su internet, in particolare quando ci si muove verso mete lontane: “La rete è un grande strumento, ma ha dei limiti: va bene per prepararsi e acquisire informazioni, ma poi ci sono altri aspetti più complessi legati ai visti, alle questioni sanitarie, alle assicurazioni e così via. A volte vediamo clienti tornare in agenzia per chiederci assistenza dopo aver provato a organizzare tutto da soli, e che hanno finito per spendere anche il doppio”.
Una situazione che secondo Guerra richiederebbe interventi legislativi per sanare il contesto di “concorrenza sleale” in cui si muovono le agenzie di viaggio. Ma l’appello è rivolto anche alle istituzioni del territorio, per stimolare il turismo interno anche al di fuori dei grandi eventi ferraresi: “Occorrerebbe una maggior facilità al credito, la possibilità di diluire la pressione fiscale e un turismo più distribuito durante l’anno. Ferrara è una realtà che si presta anche dal punto di vista naturalistico, ma la difficoltà è riuscire ad aggregare e mettere insieme le diverse offerte, oltre a una scarsità di infrastrutture adeguate. Dobbiamo avere la possibilità di aumentare la ricettività sul nostro territorio attraverso una maggiore offerta nei pacchetti viaggio”. ‘