Aperta fino al 13 settembre, segnala Usabound, la mostra “Dutch Seen: New York Rediscovered” con una raccolta di fotografie di 13 artisti olandesi sulla New York di oggi. Dopo 400 anni dall’occupazione dell’isola di Manhattan da parte degli olandesi, questa mostra vuole dimostrare che la diversita’, l’energia, la tolleranza e il commercio portati nel 1509 dall’Olanda sono ancora le principali caratteristiche della citta’ di Manhattan, il cui ritratto e’ esposto in ogni suo aspetto (persone , paesaggi, nature morte, attualita’).
Mostre: Giorgio De Chirico “Il labirinto dei sogni e delle idee” in Valle d’Aosta
lunedì 16/Aprile/2012
I WAS BORN IN PALERMO – Mauro El Pntor
L’amore verso la pittura si lega con linguaggi nuovi di ricerca e corre parallelamente alla passione per la comunicazione digitale con la realizzazione di spot, cortometraggi, video clip, utilizzando siti e blog che lo mettano in comunicazione con altri artisti o appassionati.
L’esigenza primaria è la necessità di esprimersi ed affermarsi con onestà professionale, originalità e spontaneità in un mercato difficile e vasto. La personalità agile ed irrequieta è sempre tesa al nuovo e al raggiungimento di continui obiettivi nel campo dell’arte, senza facili illusioni, perché è questo un campo che può creare fragili e precostituite carriere di artisti che non conoscono le basi dell’arte figurativa. L’irruenza personale nasce certamente dall’ambiente vissuto bello e contraddittorio che rappresenta una città come Palermo.
Tutto parte da una scintilla. Dalla forte voglia di vivere. Da un rimando tra il volere fare e il desiderio di scoprire territori inesplorati. L’ispirazione parte dal pensiero stimolato da parole, da revisioni critiche, da immagini di viaggi o quant’altro, dalla lettura di autori, che tornando alla memoria ne impongono un richiamo. Da qui il rivolgersi verso figure storico-politiche ad autori, attori, musicisti, che lo abbiano interessato. Alla base c’è l’attenzione verso il disagio sociale contemporaneo, dettato dall’annullamento dei valori positivi a cui nel dopo guerra buona parte dell’Italia si era aggrappata, dopo le sofferenza e le privatizzazioni pian piano soppiantati dai disvalori fino a farne oggi il metro di un comportamento usuale a cui quasi tutti si sono adeguati.
In questo la TV, come mezzo comunicativo e veicolo popolare, ha la colpa guidato da una malata politica, di avere distrutto non solo il pensiero, ma anche le coscienze della gente che sotto una forte influenza arrivano a parlare come fa quel dato presentatore o quella certa trasmissione. Si mira ad esaltare i valori diseducativi del facile successo e guadagno senza nessun merito, alla vendita e mercificazione della propria immagine e del proprio corpo sempre più artificiale e trasfigurato.
Non dimentichiamo che l’uomo è molto influenzabile e quanto più è debole la personalità del singolo tanto più la famiglia è disgregata, assente o allargata. “Responsabilità” è la parola chiave ed oggi ce n’è bisogno ancor più perché la “parola” è sempre più utilizzata per affermare e contemporaneamente smentire in un turbinio di “non sense”, in cui fatti utilitaristici e immagini a go-go si rincorrono e s’influenzano a vicenda, esprimendo una volgarità che spesso non si riesce a contenere, per le numerose e veloci fonti di comunicazione.
Pertanto anche se i mezzi a disposizione ci permettono sempre più in forma democratica ed economica di esprimere forme di comunicazioni creative, come certe pubblicità fantasiose e sbalorditive, al contempo non dobbiamo dimenticare come le immagini e le parole hanno una forte valenza comunicativa e quindi educativa o diseducativa. Grandi fotografi come Oliviero Toscani sanno tutto ciò, per cui devono porre la massima attenzione al messaggio che si vuole trasmettere, ancor più se trasgressivo per fare riflettere, ma al contempo rispettoso del senso dell’umanità in ognuno di noi. “Scegliere e non farsi scegliere” è il meccanismo che bisogna seguire nella scelta comunicativa televisiva, che è la più diffusa; non basta dire di spegnere la TV né di affidarsi alle TV satellitari o ad Internet, perché la voglia di sapere ed emozionarsi dipende dalle nostre scelte.